percorso tematico dei cicli XXXIV –
a.a. 2018/2019 e XXXVII – a.a.
2021/2022
Culture del progetto del Made in Italy
sede
Palazzo Badoer
S. Polo 2468
informazioni
041 257 1731/1865/1886/1787
coordinatore
durata: tre anni
dottorandi
Yves Ambroset, Edoardo Brunello, Giovanni Carraretto, Carlo
Federico Dall’Omo, Marco De Nobili, Yujie Ding,
Martina Dussin, Andrea Fantin, Giulio Marchetti, Eugenia
Morpurgo, Naomi Pedri Stocco, Dorotea Petrucci, Giulia
Piacenti, Giulia Piccinin, Chiara Semenzin, Giulia
Zanon
PRESENTAZIONE
Il Made in Italy è oggi una dizione sempre più
senza un significato specifico e compiuto.
È necessario un ripensamento critico sul ruolo della produzione
intellettuale e manuale italiana in vista delle sfide globali.
Il ripensamento del fare italiano è traguardato nel percorso di
dottorato “Culture del progetto del
Made in Italy” in tre distinti campi di
applicazione: i fenomeni urbani, il mondo della moda e quello della
rappresentazione.
Lo studio dei fenomeni urbani
e dell’analisi dei tipi devono essere riaggiornati profondamente. Quella
che è stata una caratteristica peculiare della cultura architettonica italiana
e tradizione urbana italiana, il Made in Italy
determinato dagli studi sulla morfologia urbana, è oggi quasi scomparso della
ricerca nel nostro campo. Adeguare e aggiornare un campo di analisi dei
fenomeni urbani agli scenari del mondo globale contemporaneo è quanto mai
fattibile e fecondo di nuove possibilità.
Lo studio della moda è
fondamentale per la riflessione sul concetto di Made in Italy
e sulla necessità di riaggiornarlo, a partire da un’analisi del sistema
italiano della moda nel suo confronto con il panorama internazionale. La
ricerca si può muovere in due direzioni intrecciate: da una parte una
riflessione sulle strategie necessarie per ricostruire gli archivi italiani
della moda (di imprese, ma anche in possesso di privati), per valorizzarli in
quanto luoghi della progettazione dell’identità; dall’altra una
riflessione sulle qualità progettuali che definiscono oggi il Made in Italy, anche nella sua relazione anche con il tessuto
industriale veneto (sperimentazione sulle aree del tessile, della maglieria,
della pelletteria, della confezione di abiti e accessori).
Lo studio della rappresentazione
e del rilievo dell’architettura si prefigge di approfondire le tematiche
culturali, tecnico-scientifiche e antropologiche inerenti la rappresentazione
del progetto di architettura, sia nei suoi aspetti più strettamente legati al
disegno del progetto e alla sua storia, che ai saperi tettonico-geometrici
affidati alla geometria stereotomica. In particolare, in relazione alla tematica del Made
in Italy, l'area della Rappresentazione
tematizzerà le future ricerche dottorali sul focus del
Cultural Heritage, qui inteso in senso inclusivo. Segnatamente, gli studi
condotti in questo alveo speculativo saranno orientati all'approfondimento e
all'interpretazione critica dello sconfinato patrimonio trattatistico
incentrato sui temi della rappresentazione (sia che di tratti di testi sulla
prospettiva che sull'architettura in genere), ma anche di quelle opere
(esistenti o solo immaginate, in forma grafica o letteraria) che hanno
storicamente definito una relazione speciale tra il tessuto urbano e paesaggistico
italiano e le culture dell'immaginario grafico e figurativo.