Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Assegni post doc

 

Il dipartimento di Culture del progetto annualmente finanzia progetti di dottori di ricerca attraverso la formula di assegni post doc a tema e senza SSD.

 

Gli assegnisti post doc sono:

Lucilla Barchetta, tema “Venezia futura. Venezia distopica

Emanuele Belotti, tema “Nuovi paesaggi e dinamiche metropolitane

Federica Causarano, tema “Documento/Monumento

Nicola Di Croce, tema Venezia città contemporanea e le sue genealogie

Sebastiano Fabbrini, “Nuovi paesaggi e dinamiche metropolitane

Antonia Anna Ferrante, tema “Abitare/Transitare

Valeria Morea, tema “Documento/Monumento

Camilla Pietrabissa, tema “Documento/Monumento

 

 

Nel 2020 i temi individuati sono:

 

Documento/Monumento
Con la dicotomia “Documento/Monumento” Jacques Le Goff sintetizzava il campo di tensioni che attraversa il rapporto tra storia e memoria, segnalando che l’esistenza materiale del documento non è, di per sé, garanzia di dispiegamento del suo potenziale di testimonianza e di elaborazione memoriale.

Nella consapevolezza che “non esiste un documento innocuo, primario”, la critica di quest’ultimo ha caratterizzato la ricerca storica, ma si è anche esercitata attraverso quelle pratiche artistiche, estetiche e progettuali che hanno inteso riattivare il valore di testimonianza del ‘dato documentario’ ed esplicitare al contempo il senso insito nella sua stessa radice etimologica, ossia il suo ‘insegnamento’ al presente che viviamo.

La call si rivolge dunque a ricerche che riflettano su pratiche progettuali – siano esse artistiche, architettoniche, filmiche, urbanistiche, performative – capaci di esplicitare, riattivare e mobilitare la vocazione testimoniale della traccia documentale e la sua costitutiva natura bifronte tra elaborazione del passato e progettazione del futuro. Di una tale ‘riattivazione’ le ricerche dovranno indagare le specifiche forme e la loro significatività per una riflessione critica sui rapporti tra pratiche progettuali, memoria e storia.

 

La città dell’European Green deal

Deal Il Green Deal europeo prevede un percorso per una transizione ambientalmente sostenibile e socialmente inclusiva.

Diventare il primo continente climate-neutral entro il 2050 richiede investimenti significativi da parte del settore pubblico e privato. Un nuovo patto è necessario tra pubblico e privato e nel quale le finanze pubbliche siano orientate a costruire obiettivi strategici e gli attori privati ad investire secondo una logica di sostenibilità condivisa. Diversi gli ambiti e i temi di intervento nei quali un approccio sostenibile può contribuire a definire un nuovo progetto dello spazio alle più diverse scale.

 

Venezia futura, “Venezia distopica

L'aggravarsi e il cronicizzarsi del fenomeno dell'acqua alta e le previsioni sull'innalzamento del medio mare pongono Venezia sul fronte dell’emergenza climatica. Dal punto di vista della ricerca, la Laguna offre un caso studio capace di mettere in luce le conseguenze distopiche di tendenze la cui portata non sembra ancora adeguatamente valutata e compresa. Sul fronte delle politiche, analogamente, importanti discontinuità appaiono urgenti sebbene la loro natura – progettuale, economica, gestionale – stenti ancora a trovare una chiara fisionomia. Venezia diviene in questo modo luogo privilegiato di scenari estremi e di altrettanto estreme soluzioni e progetti, di visioni radicali rese possibili dal collasso ecosistemico e di una progettualità dalle inedite ambizioni.

 

 

Nel 2019 i temi individuati sono:

 

Venezia città contemporanea e le sue genealogie

La città (insulare e di terraferma) ha subito e sta subendo profonde trasformazioni nel tessuto economico e sociale, fisico e dei manufatti, che restituiscono una complessità di segni pluristratificati e multiformi di storie e attività che connotano il paesaggio urbano e lagunare.

Venezia è città mondo, imitata e copiata, nell’immaginario la città lagunare è classificata come immobile e senza tempo, quella di terraferma come luogo del cambiamento ma anche periferia di un centro difficilmente riconoscibile.

Venezia, nella sua dimensione contemporanea, è luogo nel quale storia e memoria si intrecciano e confondono e alimentano il pensiero progettuale, calando gli interventi su un sistema stratificato di segni, rintracciabili e misurabili attraverso un “inventario operativo”. Venezia è città poliedrica e multiforme, laboratorio di sperimentazione di tecniche e soluzioni costruttive, città inclusiva ed esclusiva nella doppia accezione del termine e cioè luogo di “eccellenza” ma anche di contrasti, allontanamenti e abbandoni, il luogo del falso ma anche dell’artigianato o dell’autentico di qualità.]

 

Abitare/transitare

Il concetto di abitare può essere indagato da più punti di vista: richiama le forme di relazione fra uomo e ambiente; allude al rapporto fra dotazioni fisiche e funzionali, alle prestazioni spazi, architetture e territori, alle percezioni e alle pratiche di abitanti e city users; riguarda il corpo nel rapporto con un ambiente inteso sia in senso geografico e etno-antropologico che nei mondi configurati dalle arti e dai media; investe il rapporto con gli oggetti e la cultura e come le teorie contemporanee hanno su questo pensato, per stimolare una ridefinizione dei modi di comprendere il reale.

La dimensione dell’abitare interessa anche territori fragili, luoghi abbandonati a causa di eventi naturali, dinamiche socio-economiche, migrazioni e trasformazioni indotte dalla globalizzazione economica, e presuppone una commistione di differenti punti di vista e approcci metodologici, di interventi capaci di confrontarsi alle diverse scale con questioni e problemi rilevanti, di progetti non riducibili ai soli aspetti formali e funzionali. Tutto ciò rende necessario aggiornare la lettura e il progetto della “casa” e il suo fare città.

 

Nuovi paesaggi e dinamiche metropolitane

Le dinamiche in atto nella città contemporanea sottolineano un crescente squilibrio tra i confini amministrativi e la forma e l'estensione dei fenomeni urbani. Le trasformazioni in atto a scala globale si caratterizzano sia per processi di estensione e sfruttamento del suolo da parte di una società di individui, imprese e poteri sia di intensificazione di processi e pratiche d’uso.

Le sfide globali partono anche da situazioni di rischio ed emergenza e il fenomeno della crescita urbana, delle “megacittà” determina una serie di impatti economici, sociali, demografici, ambientali e sul patrimonio esistente che impongono l’individuazione e l’implementazione di modelli di sviluppo sostenibili capaci però anche di cogliere le opportunità che le nuove dimensioni del cambiamento suggeriscono. L’orizzonte estetico esplora questi luoghi del possibile e rileva le criticità del presente. Si pone inoltre una questione che tocca da un lato la progettazione del costruito, anche secondo un approccio sperimentale, che persegue soluzioni specifiche – alternative rispetto a quelle frutto di analisi convenzionali e a priori dall’altro la conservazione intesa come riuso compatibile e resiliente dei manufatti e dell’ambiente con metodi di analisi multi-rischio, anche in rapporto ai mutamenti climatici e all’efficientamento energetico.

 

 

 

contatti