Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Documento/Monumento

 

Con la dicotomia “Documento/Monumento” Jacques Le Goff sintetizzava il campo di tensioni che attraversa il rapporto tra storia e memoria, segnalando che l’esistenza materiale del documento non è, di per sé, garanzia di dispiegamento del suo potenziale di testimonianza e di elaborazione memoriale.

Nella consapevolezza che “non esiste un documento innocuo, primario”, la critica di quest’ultimo ha caratterizzato la ricerca storica, ma si è anche esercitata attraverso quelle pratiche artistiche, estetiche e progettuali che hanno inteso riattivare il valore di testimonianza del ‘dato documentario’ ed esplicitare al contempo il senso insito nella sua stessa radice etimologica, ossia il suo ‘insegnamento’ al presente che viviamo.

La call si rivolge dunque a ricerche che riflettano su pratiche progettuali – siano esse artistiche, architettoniche, filmiche, urbanistiche, performative – capaci di esplicitare, riattivare e mobilitare la vocazione testimoniale della traccia documentale e la sua costitutiva natura bifronte tra elaborazione del passato e progettazione del futuro. Di una tale ‘riattivazione’ le ricerche dovranno indagare le specifiche forme e la loro significatività per una riflessione critica sui rapporti tra pratiche progettuali, memoria e storia.

Molti i focus tematici e metodologici che possono emergere in questo orizzonte di ricerca, tra cui:

– le operazioni di montaggio (intese in senso ampio e transmediale) come strategia di mobilitazione e riattivazione del senso del documento.

– le forme della composizione architettonica che si confrontano con il reinvestimento del preesistente e con l’indirizzo al futuro del suo valore testimoniale.

– le pratiche artistiche che assumono il found footage come oggetto privilegiato di cui riattivare la leggibilità.

– il ruolo – sia sul piano teorico che metodologico – delle cosiddette digital humanities e, in generale, dell'elaborazione algoritmica di prodotti culturali nel rapporto tra documenti e memoria.

– lo studio di eventi festivalieri (festival della memoria, del cinema muto, del documentario...) o massmediali (webdocumentari, serie televisive, ecc.) quali momenti di possibile riattivazione del rapporto Documento/Monumento.

– l’innovazione sociale in grado di ridare vita a spazi altrimenti abbandonati trasformandoli in luoghi urbani dove le pratiche culturali e le nuove forme del lavoro restituiscono una visione inedita alla rigenerazione urbana;

– l’archeologia dei media come metodo per riflettere sull'obsolescenza delle forme di produzione dei documenti/monumenti che hanno caratterizzato il passato, nonché sulle condizioni di persistenza della loro efficacia nel presente.

– l’antropologia digitale – ovvero lo studio di rituali digitali, come le memorie web, i luoghi di culto, i cimiteri digitali, l’archeologia dei siti delle immagini come archeologia delle relazioni di rete.

– le strategie di display negli spazi espositivi, museali e urbani come dispositivi costitutivamente in tensione tra i possibili esiti di monumentalizzazione e la configurazione di spazi di produzione critica del documento.

– le pratiche progettuali, artistiche ed estetiche (nel loro costitutivo intreccio) di fronte alle lacune inerenti alle memorie traumatiche e alla sfida che pone la loro testimonianza.

– la pluralità di tempi che caratterizza l’incontro tra documento storicamente situato e il presente nel quale esso viene esperito e riattivato.

 

 

assegni post doc

Federica Causarano

Camilla Pietrabissa

 

 

 

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