Il fondo, acquisito dal Dipartimento di Urbanistica nel dicembre del 1996, comprende un archivio bibliografico e documentale di insostituibile pregio e costituisce un punto di riferimento di eccellenza per chiunque voglia ripercorrere l'intensa attività intellettuale di Giovanni Astengo (1915-1990), celebre urbanista e docente universitario, ma anche pubblicista, uomo politico e amministratore pubblico.

 

Si tratta per la maggior parte di opere di supporto alla sua fittissima attività professionale in varie città italiane (fra cui Venezia, Torino, Assisi, Gubbio, Genova e Bergamo) e a quella di docente universitario e di direttore della rivista Urbanistica.

Vi sono poi opere e materiali che documentano la sua formazione di studioso: volumi spesso rari e di pregio che spaziano dalle discipline artistiche a quelle filosofiche, da quelle politiche a quelle sociologiche, da quelle storiche a quelle economiche.

 

Infine, fanno parte del fondo anche una raccolta di materiali grafici e cartografici che testimoniano il suo lavoro di pianificatore e progettista e la raccolta delle opere della sua ampia biblioteca personale.

 

I volumi, raccolti da Astengo in tutto l'arco temporale della sua vita, riportano una propria numerazione originale: un numero inventariale progressivo che evidentemente il professore attribuiva ad ogni opera che entrava a far parte della sua collezione o perché da lui acquisita o perché omaggio di autrici e autori, come si evince dalle dediche autografe apposte su molti dei volumi. Per motivi gestionali si è optato per una inventariazione ex novo del fondo bibliografico, dando comunque per ogni volume l'informazione relativa al numero d'inventario originale.

 

La biblioteca si presentava fisicamente organizzata in base a più criteri, non omogenei tra loro. Dallo studio degli schedari originari si è potuto osservare infatti che il criterio seguito per la collocazione dei volumi era a volte l'argomento, altre la disciplina, altre il luogo e spesso non è stato possibile risalire al criterio adottato. Pertanto si è ritenuto opportuno procedere, anche in questo caso, a una ricollocazione ex novo di tutti i volumi, prediligendo il metodo bibliometrico, che garantisce le migliori condizioni di conservazione nel tempo.

 

Come per l'inventario originale, ugualmente nella descrizione catalografica si è data comunque l'informazione relativa alla vecchia collocazione.

 

 

 

1918 monografie, molte rare e di pregio

43 periodici

 

 

 

I documenti archivistici (piani urbanistici e progetti architettonici, disegni, fotografie, corrispondenza, pubblicazioni, materiali di viaggio, documenti autografi e materiali di studio), sono conservati presso l'Archivio progetti e sono già stati oggetto di un primo lavoro di identificazione e ordinamento sfociato nella pubblicazione dell'inventario edito dal Dipartimento di Urbanistica e dallo stesso Archivio Progetti[1].

 

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I documenti sono disponibili in sola consultazione interna presso la sala collezioni speciali della biblioteca.

 

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