collezioni

Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

 

 

Il mito dell’antico e

la città contemporanea

Opere di Augusto R. Burelli e Paola S. Gennaro

 

 

 

 

 

mostra a cura dell’Archivio Progetti e

Sara Pezzutti

 

Università Iuav di Venezia

Tolentini, galleria del rettorato

 

8 marzo-30 marzo 2017

 

prorogata fino a sabato 1 aprile

 

lezione di                                                                  

Augusto Romano Burelli

ore 16.00, aula magna

introduce Serena Maffioletti 

 

inaugurazione

8 marzo 2017

ore 17.00, galleria del rettorato

introduce Alberto Ferlenga,

 

apertura

8 marzo - 30 marzo 2017

Tolentini, galleria del rettorato

 

orario

lunedì > venerdì 10.30 > 17.30

chiuso sabato e festivi

ingresso libero

 

  rassegna stampa

 

 

«Unica attenuante per gli architetti è l’aver subito una drammatica discontinuità negativa: la proibizione della storia e la disintegrazione di una tradizione». Così scrive Romano Burelli, e questa potrebbe essere l’origine di una ricerca, che fissa le proprie radici nella permanenza dei miti e dei riti, dei luoghi e dei simboli, sfidando la transitorietà dell’architettura contemporanea.

L’opera di Romano Burelli e Paola Gennaro appare un cammino attraverso gli essenziali temi e luoghi attuali per ritrovare per essi e riattribuire loro quanto è andato perduto, ricercando dentro la storia, dentro i suoi codici compositivi, figurativi e costruttivi il permanere del valore dell’architettura e della città.  Ed anche dell’insegnamento del progetto di architettura, cui Burelli ha dedicato innumerevoli saggi. Entrambi docenti dello Iuav, essi hanno donato a questa scuola l’archivio del loro lavoro.

Contro l’amnesia: “Il mito dell’antico e la città contemporanea” mostra questa battaglia, di cui si potrebbe narrare iniziando dai disegni per l’altare e l’organo della Heilandskirche a Postdam, la chiesa condannata dalla vicinanza al Muro a degradarsi per essere “nella terra di nessuno”.

Alla riflessione sul sacro, sulla sacralità dei luoghi e sulla ritualità spaziale delle aule ecclesiali svolta con la ricostruzione della chiese friulane devastate dal terremoto, segue il “ciclo del Brandeburgo”, i progetti per Berlino e Postdam distrutte dai bombardamenti così come dall’idea socialista di città: lo svelamento delle tracce dei luoghi perduti s’intreccia all’antico nella luce dell’insegnamento di Gilly, Schinkel, Persius, Semper.

Nelle architetture urbane per lo Spreebogen e per l’Unter den Linden, nelle ricostruzioni di palazzo Barberini e del castello a Postdam, nel restauro del castello di Heidelberg, nelle grandi composizioni per il museo archeologico di Atene, per le biblioteche di Alessandria d’Egitto e di Parigi s’invera quel tracciato che origina dal disegno della Casa di Odisseo: «La via storica dell’architettura quale mimesi spirituale è la via della critica del mito e, allo stesso titolo, la via della salvezza del mito», ricorda Romano Burelli.

 

guarda le foto dell’allestimento e dell’inaugurazione >>

 

 

info

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T +39 041 257 1011

E archivioprogetti@iuav.it

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