collezioni

Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Giuseppe Torres

e l’antico fu novo e il novo antico

 

   

 

mostra a cura di

Guido Zucconi

Riccardo Domenichini

 

 

inaugurazione

5 aprile 2001

ore 17.30

 

 

lezione introduttiva

sulla figura e l’opera di Giuseppe Torres

Guido Zucconi

Aula Gradoni, ore 17

 

 

 

 

6 aprile > 29 giugno 2001

 

Archivio Progetti

Sala espositiva

Venezia, Dorsoduro 2196

Cotonificio

 

orario

 

lunedì > venerdì

10.00 > 17.00

ingresso libero

 

 

 

La mostra è dedicata a Giuseppe Torres, una delle figure più rappresentative dell’architettura veneziana e veneta tra Otto e Novecento,  interprete - in chiave veneto bizantina - di quella transizione tra storicismo e liberty che segna il passaggio al nuovo secolo. Essa conclude un lungo lavoro di ordinamento e inventariazione dell’archivio dell’architetto veneziano presentando alcune delle sue opere più significative. Disegni, acquerelli, tavole di concorso, saranno esposti insieme a fotografie, gessi e oggetti di arredo e artistici realizzati sulla base dei suoi disegni.

 

Nato a Venezia il 4 novembre 1872, Giuseppe Torres studia presso la Regia Accademia di Belle Arti, diplomandosi nel 1893. Nei primi anni di attività il suo interesse è rivolto soprattutto allo studio dell'architettura medievale e prende forma nella proposta di restauro del chiostro dell'abbazia di Follina (sulla quale pubblica anche uno studio monografico) e della chiesa di Sesto al Reghena. Il frutto più noto di questa sua fase revivalistica è la casa che Torres costruisce nel 1905 sul rio del Gaffaro, in stile bizantino. Un proficuo rapporto con Gaetano Marzotto e col cognato di questi Gerolamo Dalle Ore dà luogo a una nutrita serie di incarichi professionali sia a Valdagno che nei diversi possedimenti della famiglia Marzotto. Nel 1908 la rivista L'Architettura Italiana dedica a Torres l'intero numero di settembre, presentandone diverse opere. Al terremoto di Messina (28 dicembre 1908) fanno seguito studi e progetti per edifici antisismici a pianta circolare e la partecipazione, assieme al fratello Duilio, col quale condivide una parte dell’attività professionale, ai concorsi banditi per la ricostruzione della città. Le nuove aree di espansione della città di Venezia, Sant’Elena e il Lido, vedono Torres molto attivo: con Faust Finzi e Giulio Alessandri presenta al Comune di Venezia un progetto per l'urbanizzazione di Sant'Elena (1911) e partecipa al concorso per la città giardino alle Quattro Fontane al Lido. Al Lido realizza, inoltre, la villa Predelli (1913) e l'anno successivo partecipa, vincendolo, al concorso bandito dalla Ciga per la realizzazione di cento ville nei terreni di proprietà della società. In questi anni il neomedievalesimo è ormai messo in secondo piano da un’attenzione sempre più marcata per il decorativismo dello stile liberty. Importante è, anche, l’attività di Torres nella progettazione di oggetti, arredi civili e sacri, gioielli, decorazioni.

 

Dopo la prima guerra mondiale si fa preponderante l’interesse per l'architettura sacra: dalla sua fondazione, nel 1920, Torres fa parte dell'Opera di soccorso per la ricostruzione delle chiese danneggiate e distrutte dalla guerra. In questi anni ottiene incarichi per la decorazione della chiesa del Rosario a Bagnara Calabra, per la ricostruzione della chiesa di Sigliano e il restauro di quella di Baldignano (Arezzo), per la facciata votiva del Santuario della Navicella a Chioggia (non realizzata), per la ricostruzione e ampliamento della chiesa di San Donà di Piave. Nel 1920, Torres accetta anche l'incarico di corrispondente della nascente Rivista di Architettura e Arti decorative, diretta da Gustavo Giovannoni. Dal 1926 fino al 1933 è titolare delle cattedre di Architettura Sacra e di Restauro dei Monumenti alla Scuola di Architettura di Venezia. Nell'ultima parte della carriera si dedica principalmente alla progettazione del tempio Votivo al Lido, intrapresa nel 1918 e lasciata incompiuta alla morte, e alla partecipazione ai grandi concorsi nazionali di architettura, da quello per la stazione di Firenze a quello per il palazzo del Littorio in via dell'Impero a Roma.

Muore il 20 dicembre 1935.

 

 

info

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