Eugenio Miozzi l’ingegno tecnico

La mostra, curata da Enzo Siviero e Valeria Farinati, ha esposto circa cinquanta disegni e documenti scelti tra le migliaia che costituiscono l'archivio dell'ingegnere Eugenio Miozzi (1889-1979).

L'ordinamento del fondo, condotto da Valeria Farinati e recentemente concluso, ha messo in luce la figura di un professionista che, dagli anni Trenta fino agli anni Settanta, ha avuto un ruolo di primo piano nelle trasformazioni urbane e territoriali di Venezia e del suo entroterra.

Nelle carte di Miozzi sono presenti tutti i grandi temi della modernizzazione di Venezia: il risanamento, la costruzione di nuovi manufatti, le comunicazioni, i processi di infrastutturazione. Tra le principali opere da lui realizzate, vanno ricordati il ponte automobilistico tra Mestre e Venezia, il garage di Piazzale Roma, lo scavo del Rio Nuovo. E' stato recentemente messo in evidenza il ruolo svolto da Miozzi nei lavori di sistemazione interna del Teatro La Fenice realizzati nel 1937-38. Per la costruzione dei ponti degli Scalzi e dell'Accademia e di quelli sul Rio Nuovo, Miozzi ha messo a punto originali sistemi costruttivi. Meno nota è l'articolata attività progettuale dell'ingegnere negli anni Cinquanta e Sessanta. Gli ampi interessi professionali lo spinsero a confrontarsi con temi come il collegamento sullo Stretto di Messina, per il quale elaborò un progetto di autostrada sommersa, e il restauro statico della torre di Pisa. Per Venezia, elaborò progetti di autostrade galleggianti e metropolitane sublagunari.

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