Archivio Enrico Peressutti

Archivio Enrico Peressutti

 

 


Enrico Peressutti (Pinzano al Tagliamento, 1908 – Milano, 1976). Negli anni trenta, nel contesto di una Milano dai complessi fermenti culturali, Peressutti costruisce il sodalizio con gli amici e colleghi Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso ed Ernesto N. Rogers, fondando nel 1932 lo studio di architettura BBPR e condividendo la scelta di firmarsi come gruppo. Fin dai primi progetti i BBPR si schierano apertamente per il Movimento Moderno, divenendo i più internazionali tra gli architetti milanesi per i molti rapporti che essi sviluppano soprattutto nell’ambito dei Congressi internazionali di Architettura Moderna. Acquisito un vasto prestigio tramite sia le relazioni che Rogers vive durante l’esilio in Svizzera tra il 1943 e il 1945 sia l’azione antifascista nella quale Peressutti si è distinto, nel 1949 quest’ultimo organizza il Ciam di Bergamo (VII). Inizia così il percorso postbellico disciplinare ed umano dei BBPR, privi della figura di Gian Luigi Banfi, morto a Mauthausen: un percorso costellato di progetti, intesi soprattutto come momenti di avanzamento ed allargamento disciplinare, di attività didattica, di pubblicazioni e conferenze, così che l’architettura italiana trova nei BBPR uno tra i suoi centri propulsori. Pur nella coesione dei BBPR, costantemente vissuta e rivendicata, ogni membro declina la sua appartenenza in un profilo singolarmente tracciato. Peressutti non è infatti mai strutturato nell’accademia italiana, preferendo una costante attività didattica in prestigiose sedi universitarie soprattutto statunitensi e, dotato di una forte propensione artistica e un talento singolare nel disegno, declina questo in un intreccio di azioni, che l’archivio privato documenta: tra esse, la fotografia, che lo accompagnerà per tutta la vita, dal bianco/nero, al colore, ai filmati. Viaggiatore accurato, taciturno e sensibile, sono le migliaia di scatti a mostrare insieme lo sguardo dell’uomo e dell’architetto, capace di usare la fotografia come strumento di riflessione estetica e compositiva e di scrivere attraverso di essa il proprio modo di pensare l’architettura e la città come “casa dell’uomo”: in Africa, in Asia, in America, in Europa e nella sua Milano.

 

Il fondo Peressutti è stato donato nel 2011 dalla figlia Marina. Esso è costituito da 815 carte, 353 disegni, 673 fotografie, 1817 provini a contatto, 873 diapositive, 40 documenti a stampa e 41 bobine di film su pellicola ora digitalizzate.

Il fondo archivistico Peressutti è ordinato e l’inventario analitico è disponibile dal nostro catalogo online.

 

L’Archivio Progetti ha dedicato a Enrico Peressutti la mostra on line L’obiettivo dell’architetto: Enrico Peressutti viaggiatore e fotografo, a cura di S. Maffioletti.

 

Per approfondimenti sul fondo archivistico si rinvia a:

S. Maffioletti (a cura di), Peressutti: fotografie mediterranee, Il Poligrafo, Padova 2010.

Enrico Peressutti. URSS 1941, testi di A. Saibene e S. Maffioletti, Humboldt books, Milano, 2022.