Archivio Andrea Bruno

Archivio Andrea Bruno

 

 

 

 


Nato a Torino nel 1931, Andrea Bruno si laurea in architettura nel 1956 presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.

Dal 1960 al 1972 è consulente per il Ministero degli Affari Esteri in Afghanistan e in Iraq e dal 1975 assume lo stesso incarico per l’UNESCO occupandosi del restauro e della conservazione del patrimonio artistico e culturale.

Direttore del progetto di salvaguardia dei monumenti di Herat in Afghanistan nonché progettista di rilevanti interventi fra i quali: il consolidamento del minareto di Jam, il recupero della Cittadella di Herat, il Museo di Ghaznì e la sede dell’Ambasciata Italiana a Kabul (Afghanistan), la realizzazione dell’Istituto Italo-Iracheno a Baghdad e il restauro dell’Arco di Ctesifonte (Iraq).

Inoltre fautore di progetti internazionalmente noti come il Museo Archeologico di Màa a Cipro, il progetto di integrazione dell’Università nel Forte Vauban a Nîmes, la ristrutturazione del Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi e i noti interventi eseguiti nei progetti di musealizzazione del Castello di Rivoli e di Palazzo Carignano. Opere dello stesso sono i progetti di integrazione contemporanea eseguiti su Castello di Lichtenberg (Alsazia – Francia) e  sulla Cattedrale di Bagrati (Georgia).

 

L’attività accademica è connotata da più esperienze internazionali di rilievo e collaborazioni con più atenei universitari. Docente di Restauro architettonico presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino (1976-1989), Politecnico di Milano (1991-2002) e Presidente emerito del RLICC, Centro Studi per la conservazione del patrimonio architettonico e urbano presso l’Università Cattolica di Lovanio in Belgio.

 

La progettazione di Andrea Bruno è connotata da principi di intervento fortemente rivolti ad una valorizzazione del patrimonio che non preveda la sua cristallizzazione, ma al contrario il prosieguo della sua funzionalità attraverso l’architettura contemporanea armoniosamente integrata con le tracce derivanti dalle preesistenze.

 

L’archivio dell’architetto torinese è stato donato all’Archivio Progetti nel 2019.

In attesa di ordinamento. Contattare l’Archivio Progetti per verificare la possibilità di consultazione.