Firma della convenzione Iuav e Ater

Dati

09.10.2025

Categoria

Comunicati stampa

Un primo gruppo di dieci alloggi sarà destinato al personale universitario. Obiettivo finale: riattivare l’intero patrimonio ATER non ERP inutilizzato, circa 200 alloggi sfitti distribuiti nella città storica

Iuav, attraverso il suo Centro Superiore di Comprensione, Anticipazione e Ricerca Progettuale Applicata (C.SCARPA), ha avviato un progetto di ricerca applicata in collaborazione con l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Venezia (ATER Venezia) per affrontare in modo strategico, sperimentale e replicabile il tema dell’abitare a Venezia.

Con la convenzione attuativa appena firmata, ATER mette a disposizione di Iuav dieci alloggi in buono stato nel centro storico di Venezia, da destinare al personale docente, ricercatore e tecnico-amministrativo dell’ateneo.
Si tratta della prima fase di un progetto più ampio, che punta a intervenire progressivamente su circa 200 alloggi sfitti non ERP, oggi non utilizzati, grazie a un modello già elaborato in termini di sostenibilità economico-finanziaria. L’obiettivo è sperimentare un sistema gestionale in grado di coniugare inclusione abitativa, sostenibilità urbana e riqualificazione del patrimonio esistente.

Il progetto intende offrire una risposta concreta alla cosiddetta "fascia grigia" della popolazione: coloro che non hanno accesso all’edilizia pubblica residenziale (ERP), ma che non riescono a sostenere i costi del libero mercato. A Venezia – città segnata da un’elevata pressione turistica e da una progressiva perdita di residenti – il progetto rappresenta un’occasione per ripensare i meccanismi dell’abitare e per attivare nuove politiche urbane orientate all’equità e alla resilienza.

Il modello prevede che i primi alloggi siano destinati prioritariamente ai lavoratori: docenti e personale universitario, con l’intenzione di estendere successivamente il progetto anche ad altre categorie professionali oggi penalizzate sul mercato degli affitti (studenti, giovani lavoratori, famiglie monoreddito, personale sanitario, forze dell’ordine...).

Il progetto si basa su uno studio scientifico multidisciplinare, elaborato da Iuav, che identifica gli effetti del programma su più livelli (sociale, economico, ambientale, funzionale), con l’obiettivo di validare un modello replicabile anche in altri contesti urbani e con altre tipologie di patrimonio.

«È un modello innovativo e sostenibile – dichiara il Rettore Benno Albrecht – che per la prima volta affronta il tema delle case sfitte a Venezia in maniera così ampia, sistemica e strategica. Un progetto che unisce ricerca, azione pubblica e interesse collettivo.»

«Un progetto di grande valore, realizzato in collaborazione con la prestigiosa Università Iuav di Venezia – dichiara il presidente Fabio Nordio - che si inserisce in maniera importante sul solco delle iniziative che ATER Venezia sta portando avanti insieme alla pubblica amministrazione. Questa iniziativa si colloca al centro della nostra missione: valorizzare e rilanciare la residenzialità nel cuore del centro storico di questa città unica al mondo. Si tratta di un approccio innovativo, che unisce ricerca, competenza e visione per affrontare in modo concreto le sfide dell’abitare a Venezia.»

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