Il progetto Interreg Italia-Slovenia con Iuav trasforma scarti in risorse, unendo ricerca, imprese e design circolare
Si è positivamente concluso Waste Design 2.0, progetto finanziato dal programma Interreg Italia-Slovenia, che ha visto l’Università Iuav di Venezia impegnata in attività di ricerca e progettazione sul riuso degli scarti edili. L’iniziativa ha esplorato nuove modalità per trasformare i rifiuti in risorse utili per le nostre città, sperimentando approcci innovativi di design circolare.
Iuav ha già partecipato come partner alla precedente edizione di Waste Design (2021–2022) e, con Waste Design 2.0, ha ulteriormente sviluppato la ricerca, approfondendo il tema del riuso dei materiali di scarto. In questa edizione, il team di ricerca Iuav si è concentrato sul riuso di materiali plastici, testandone il potenziale per la realizzazione di nuovi prototipi di arredo urbano per l’allestimento di spazi pubblici.
Obiettivo principale del progetto è stato superare la dimensione teorica e sperimentale per arrivare a soluzioni progettuali concrete e applicabili in contesti reali. In tal senso il progetto Waste Design 2.0 ha rafforzato il legame tra ricerca, creatività di studenti e studentesse e coinvolgimento di imprese locali, generando un modello virtuoso di collaborazione tra università e territorio. Momento chiave del progetto è stato infatti il workshop Waste-Lab, tenutosi all’Università Iuav di Venezia nel gennaio 2025. Durante una settimana di lavoro intensivo, studenti, studentesse, docenti, aziende, associazioni locali professionisti e professioniste hanno sviluppato dieci concept di arredo urbano e realizzato diversi campioni di materiali. Tra questi, il concept di progetto LINK — ideato dalle studentesse di Design Jenny Brunisso, Elettra Campagnaro, Adele Di Stasio — si è distinto per versatilità e sostenibilità.
Il progetto LINK è un sistema modulare, pensato per essere assemblato in diverse configurazioni, così da creare spazi flessibili e condivisi negli ambienti pubblici. La sua innovazione risiede nel materiale: una miscela cementizia combinata con plastica di scarto, che dimostra come i rifiuti possano trasformarsi in una risorsa con nuove qualità estetiche e strutturali. A partire dal concept vincitore, il progetto definitivo è stato sviluppato in collaborazione con l’azienda 70Materia. Congiuntamente, il team di ricerca universitario e l'azienda hanno lavorato alla progettazione dello stampo di produzione, sperimentato diverse miscele di materiali e perfezionato le tecniche di finitura superficiale, con l’obiettivo di ottenere il miglior equilibrio tra estetica, durabilità e sostenibilità ambientale.
Ciascun partner di progetto ha infine ricevuto un set di moduli che ha avuto modo di comporre a seconda dello spazio a cui è stato destinato. Al di là della loro funzione ogni arredo incarna e promuove alla collettività i principi del design circolare: il rifiuto non viene scartato, ma reinterpretato come materia prima preziosa per costruire spazi pubblici inclusivi e sostenibili.
Team di lavoro e coordinamento: Jacopo Galli, Serena Pappalardo, Marco Turcato, Elisa Vendemini.
Partner: Azienda Komunala Izola, Comune di Duino Aurisina, Comune di Nuova Gorizia, Comune di Postumia.
Studenti e studentesse: Lorenzo Ballarin Chinellato, Lorenzo Bernardini, Pietro Bovo, Jenny Brunisso, Nicola Calzavara, Elettra Campagnaro, Marie Courbet, Ivan De Lorenzi, Adele Di Stasio, Alessandro Fontanelli, Avril Fuentes, Isotta Izzo, Wenlu Ma, Andrea Martin, Maria Muledda, Eleonora Nordio, Marco Paganotto, Gaia Parisi, Lorena Tais Pasinato, Ilaria Peroglio Carus, Francesco Tripi, Emma Vincenti.
Aziende, associazioni, professionisti e professioniste che hanno contribuito: Carlo D’Urso (Venice Call-Plastic Revolution), Edoardo Scatto (Venice Call-Plastic Revolution), Letizia Tegon (Venice Call-Plastic Revolution), Matteo Silverio (ReHub), Enrico Maria Todaro (70Materia), Giacomo Antonello (70Materia), Clara Accebbi (Fucina Frammenti), Elia Venturini (Fucina Frammenti), Alessandro Zannoni (Fucina Frammenti), Enrica Cavarzan (Studio Zaven), Marco Zavagno (Studio Zaven), Marco Zito.