Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Gabriella Liva

 

 

Parole chiave

statuaria, fotogrammetria digitale, modellazione digitale, patrimonio culturale, Venezia

 

 

Progetto di ricerca

Il progetto di ricerca prevede l’individuazione di sistemi innovativi alla catalogazione e fruizione digitale del patrimonio artistico e culturale. L’oggetto di studio riguarda la statuaria greco e romana contenuta presso il Museo Archeologico Nazionale di Venezia. Particolare attenzione viene rivolta a quelle statue che presentano lacune e discontinuità sulle quali è possibile intervenire con ricostruzioni tridimensionali delle parti mancanti, tenendo conto delle fonti storiche, documentarie e iconografiche, utili all’interpretazione dei veri volti e delle fisicità degli artefatti antropomorfici.

Sui cloni digitali 3D, ottenuti mediante specifiche metodologie di rilievo indiretto e software per il multi-stereo matching, sarà possibile intervenire virtualmente mediante tecniche di sculpting, superfici di suddivisione o con strumenti di modellazione organica adatti all’interpretazione verosimile dei volti e dei corpi ritratti. L’utilizzo di superfici mesh, mappate con texture ad altissima risoluzione, permette di intervenire in maniera non invasiva, per evidenziare i segni di stratificazione e di rottura, in operazioni di smontaggio utili all’identificazione del modello originale e all’interpretazione della sua primaria postura.

Lo studio dei reperti appartenenti alla collezione Grimani, con il supporto della direzione del Museo Archeologico Nazionale di Venezia, è il presupposto per sperimentare progetti di comunicazione innovativi, orientati alla riproduzione verosimile dei casi studio scelti e alla catalogazione digitale del repertorio preso in esame. I contenuti multimediali ottenuti saranno accessibili dagli studiosi e dai fruitori eterogenei, implementando i canali web istituzionali del polo museale della città di Venezia. Inoltre le diverse elaborazioni digitali – immagini, animazioni, video, narrazioni interattive – dialogheranno con le statue reali, integrandole nel nuovo allestimento museale previsto per il 2021-2022.

 

 

Metodologia adottata ed articolazione del lavoro

L’assegnista è stata impegnata innanzitutto nel reperimento e nell’approfondimento teorico di numerosi testi, riviste e saggi attinenti al tema di ricerca. In particolar modo, tenute conto delle fonti storiche, documentarie e iconografiche, lo studio è stato suddiviso in tre temi principali:

– la storia della nascita del Museo Archeologico Nazionale di Venezia, legata alle collezioni private della famiglia Grimani;

– la classificazione delle sculture conservate all’interno del museo veneziano con l’obiettivo di individuare quelle più significative su cui effettuare il rilievo digitale;

– l’approfondimento di diversi periodi storico-artistici durante i quali le statue hanno subito importanti interventi di restauro che ne hanno modificato i connotati e le posture.

 

In accordo con la direzione del Museo Archeologico Nazionale di Venezia, nella persona della dott.ssa Annamaria Larese a cui è subentrata la dott.ssa Nicoletta Giordani, sono stati scelti dei casi studio specifici - preziose copie romane di modelli greci - che presentano lacune e discontinuità sulle quali è possibile intervenire con ricostruzioni tridimensionali, mirate a completare le parti mancanti o ad ipotizzare posture più veritiere conformi all’originale.

In un arco temporale compreso tra dicembre 2019 e settembre 2020, sono state effettuate numerose campagne di rilievo indiretto orientate alla fotogrammetria digitale, con algoritmi di structure from Motion idonei all’elaborazione di immagini fotografiche acquisite con una fotocamera digitale full frame, Nikon D800E. Ai primi errori legati all’impostazione della fotocamera digitale, alla distanza dalle statue, alla gestione delle fonti luminose delle sale ospitanti i casi studio, sono seguiti dei rilievi accurati ed efficaci per poter procedere nella fase di elaborazione digitale in ambiente 3D.

Partendo dagli algoritmi di structure from motion, sono state ricostruite le forme libere dei corpi, attraverso la collimazione automatica delle coordinate dei punti di presa delle sequenze fotografiche.

In particolare, eseguite le campagne di rilievo, i numerosi scatti fotografici sono stati controllati, per escludere eventuali errori di messa a fuoco, e, tracciate le maschere di ritaglio per semplificare il calcolo dei dati all’interno del software Agisoft Metashape, sono stati allineati per identificare i centri e le direzioni di proiezione. A seguito di intere giornate di calcolo, il programma ha generato, per ogni statua, una nuvola di punti molto densa su cui interpolare una superficie mesh molto densa di informazioni.

Dopo aver importato il modello nei software 3ds Max e Cinema 4d e averlo opportunamente posizionato e orientato nello spazio cartesiano, il clone 3D è stata mappato con una texture ad altissima risoluzione ricavata dalle fotografie in ambiente Agisoft.

Da un’osservazione ravvicinata del modello tridimensionale mappato, è stato possibile capire tutti gli elementi anatomici, ornamentali e vestimentari che compongono l’artefatto, fornendoci una copia molto fedele all’originale. Altrettanto visibili risultano i segni di stratificazione e di rottura, dovuti ad interventi di restauro o ad operazioni di smontaggio che si sono susseguite nel tempo. Confrontando il clone digitale con l’artefatto reale, in ambiente virtuale, è stato possibile sottoporre la mesh a processi di sezione, asportazione o completamento in coerenza con le reali linee di giunzione.

La ricostruzione in modelli tridimensionali esplorabili che documentano i secolari processi di trasformazione delle statue, sarà parte integrante del nuovo progetto di allestimento museale previsto per il 2021-2022 e oggetto del rinnovo dell’assegno.

 

 

Risultati

Sottolineare gli aspetti innovativi del lavoro di ricerca e l’apporto alla disciplina

 

rilievo indiretto: la ricerca ha evidenziato una connessione tra le metodologie di rilievo indiretto – tipiche della fotogrammetria digitale – e le pratiche di restauro che nei secoli hanno lasciato tracce visibili sugli artefatti. L’assegnista ha ricostruito, grazie alla modellazione digitale, la sequenza storica di interventi sui reperti non con l’intenzione di eliminare le aggiunte cinquecentesche ma con la consapevolezza che ogni intervento di restauro, di completamento o emendamento, sia parte integrante della metamorfosi temporale del reperto sopravvissuto fino a noi.

 

metodologia d’intervento: in fase di rilievo, la ricerca empirica volta alla determinazione di uno standard ottimale, si è dimostrata vincente ed estendibile agli altri casi studio oggetto della ricerca. L’assegnista ha acquisito una corretta metodologia di rilievo applicabile soprattutto ad artefatti complessi caratterizzati da superfici opache o riflettenti. L’utilizzo di algoritmi di Structure from Motion ha generato, per ciascun caso studio, una nuvola di punti e la conseguente mesh necessaria per lo studio di modellazione.

 

modellazione organica: da accurati rilievi indiretti l’assegnista ha ottenuto una mesh mappata con una texture ad altissima risoluzione da cui generare modelli tridimensionali esplorabili. L’utilizzo della modellazione organica, basata su superfici di suddivisione costruite a partire da modelli poligonali, ha permesso di intervenire su vertici, spigoli e facce, modificando e deformando in maniera puntuale ogni porzione coinvolta nell’azione di sezione delle parti o di riempimento dei vuoti geometrici. Il lavoro ha richiesto attenzione e precisione nel gestire la complessità delle statue, dovuta non solo alla loro conformazione anatomica, ma anche a una sequenza ben precisa di assemblaggi nei quali l’originale romano convive con gli elementi scultorei rinascimentali o di altre epoche storiche.

 

ripristino digitale: la ricostruzione in ambiente 3D degli artefatti originali ha permesso di individuare o ipotizzare le posture più conformi all’archetipo greco. In accordo con le fonti storiche e iconografiche sono state avanzate ipotesi di ripristino delle primigenie conformazioni che sono mutuate nei secoli.

 

collaborazione col museo: l’assegnista condividerà il materiale prodotto - immagini, modelli, video, animazioni, narrazioni storiche, discontinuità fisionomiche, metamorfosi stilistiche – col Museo Archeologico Nazionale di Venezia; l’obiettivo è sia di implementare il sito web istituzionale del Polo Museale del Veneto sia di collaborare al nuovo allestimento museale previsto per il 2021-2022.

 

 

Pubblicazioni

 

Ciammmaichella Massimiliano, Liva Gabriella (2021). “Mutant Bodies. Statue Digitization and Exhibition at the National Archaeological Museum of Venice”. Editorial Team: Cristiana Bartolomei, Alfonso Ippolito, Simone Helena Tanoue Vizioli (a cura di). Digital Modernism Heritage Lexicon. Chan: Springer (abstract sottoposto a double reviewer è stato accettato, il saggio consegnato è in attesa di esito).

 

Ciammaichella Massimiliano, Liva Gabriella (2020). “Immagine originaria e stratificazione di identità mutate, Original image and stratification of mutated identities”. Atti del XLII Convegno internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione, XVII Congresso dell’Unione Italiana per il Disegno: “Connettere. Un disegno per annodare e tessere” - UID Reggio Calabria 2020. Roma: Gangemi.

 

Liva Gabriella, “Immagini divine: le metamorfosi digitali nei corpi antichi”, Disegnare Idee Immagini, rivista classe A (abstract presentato, paper accettato, in fase di completamento per la pubblicazione alla rivista prevista per dicembre 2020).

 

 

Altri prodotti scientifici

 

Liva Gabriella (2020). “La tecnologia digitale per i beni culturali: il caso del complesso di San Giorgio Maggiore”. In G. Guidarelli, G. Liva, S. Musetti, Il complesso medievale di San Giorgio Maggiore a Venezia. Architettura, scultura, strumenti digitali, “Ateneo Veneto”, anno CCVI, terza serie, 18/II (2019). ISSN: 0004-6558.

 

Liva Gabriella, Ciammaichella Massimiliano (2020). Realtà aumentata dallo spazio illusorio della scena. I Miracoli di San Marco di Tintoretto. REAACH-ID – Representation for Enhancement and management through Augmented reality and Artificial intelligence: Cultural Heritage and Innovative Design. Seminario di studi, Torino 13-14 ottobre 2020. (Il seminario si è svolto online a causa del COVID) Contributo video.

 

Brunelli Daniela, Franco Tiziana (2019). San Francesco di Paola a Verona. Storia e contesto di un convento diventato sede universitaria, Verona: Cierre Edizioni, 2019, p. 43 e p. 68. ISBN: 9788883149955. Rappresentazioni in pianta e in alzato a cura di Gabriella Liva.

 

Ciammaichella Massimiliano, Liva Gabriella (2019). “Representation and Communication Strategies of the Urban Staging, between Visual and Performing Arts / Strategie di rappresentazione e comunicazione della messa in scena urbana, tra arti visive e performative”. Tria, n. 23, vol. 12, pp. 105-118, ISSN: 2281-4574.