Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Vesper No. 9 | L’avversario | Autunno-inverno 2023

 

 

Kris Pint

Reparative Architecture

 

Parole chiave

Alienazione, modernismo, object-oriented ontology, psicoanalisi, lettura reparativa

 

Considerando l’oggetto architettonico come un avversario non relazionale e non umano, si rivela paradossalmente la sua funzione riparativa. La riparazione è intesa qui nel senso dato da Eve Kosofsky Sedgwick, ovvero come la possibilità di usare gli artefatti culturali in modo creativo e trasformativo per affrontare conflitti interiori e affetti negativi. L’architettura riparativa non è quindi solo legata al benessere e al miglioramento dell’ambiente costruito. L’architettura può diventare riparativa anche quando funge da schermo di proiezione su cui i sentimenti di frustrazione, malinconia e disagio possono trovare una forma esterna. Proprio perché vuole pensare oltre l’essere umano, la teoria architettonica orientata agli oggetti ci permette di esaminare questo aspetto dell’oggetto architettonico come forza antagonista. Due casi lo illustreranno brevemente: la geometria malinconica della teiera Bauhaus di Marianne Brandt (1924) e la sublime indifferenza del cenotafio per Isaac Newton di Étienne-Louis Boullée (1784).

 

 

 

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