Vesper No. 8 | Vesper | Primavera-estate 2023
Evelina Praino, Camillo Boano
Zoé
Parole chiave
Zoe, foresta, Agamben, polis
Il contributo riflette sulla relazione tra la zoé, la vita naturale e mai qualificata, e il bíos, vivere politico e qualificato, già forma di vita, per collocarla spazialmente e, infine, suggerire un’indeterminazione dei due poli che garantisca la politicità dell’esistenza. A partire dalla prospettiva di Uexküll, immaginiamo il mondo oggettivo e unitario in cui si muove il vivente (Umgebung) come una costruzione che ha luogo dalla presupposizione di più prospettive percettive singolari e animali, (Umwelt) in combinazione. Allo stesso modo, l’agorà, luogo del politico per eccellenza, si rivolge a un bíos che implica immediatamente una zoé, nella misura in cui non si dà politico che possa prescindere dalla corporeità esistente. Assumendo la zoé come presupposto nascosto, eppure, sempre vigente del bíos, una teoria del progetto consapevole della fecondità che nasconde la sua ombra, tra Umgebung e Umwelt, si rivolgerà allora all’Umweg, via deviante e insorgente, spazio finale in cui ogni polarità collassa.
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