Vesper No. 8 | Vesper | Primavera-estate 2023
Stefano Tomassini
Wait
Parole chiave
Attesa, crepuscolo, corpo, futuro, scarto
In questo senso, l’attesa č la prima barriera che l'umanitą puņ porre al vespro contro l’incombente notte degli orrori: nonostante l’ammonimento di Martin Heidegger, l’attesa non č un’epitomo della conoscenza. L’attesa č quindi una pratica che ha come oggetto il nulla – il nulla che gią esiste ed č gią qui. Inoltre, nell’attesa, dovremmo essere in grado di sprecare tempo, perdere il punto, liberarci della logica della produttivitą associata a una meta/un obiettivo/un risultato, e smascherare, all’interno della costante richiesta di accelerazione del nostro fare (come produttori o consumatori), le trappole alienanti della nostra tarda modernitą. Occorre allora ripensare il corpo come luogo dell’attesa, l’attesa della realizzazione della vita, mai della morte – verso il vespro, mai verso la notte buia. Al crepuscolo, in conclusione, l’ultima azione dell’attesa č simile all’impotenza della spazzatura – materia della fine, compost nella sua potenzialitą.
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