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Vesper No. 7 | Cielo | Autunno-inverno 2022

 

 

Lina Malfona

Interno manierista. Il nuovo casinò di Venezia

 

Parole chiave

Casinò, Venezia, Manierismo, confine, paesaggi introversi

 

Costruito per essere il “primo casinò all’americana in Italia” l’ampliamento del casinò di Ca’ Noghera, progettato da Enrico Dusi e Matteo Ghidoni insieme alla società Sinergo, non fa parte di un sistema di amenities su larga scala legate al tema del gioco ma appare piuttosto come un oggetto isolato e stridente rispetto al paesaggio circostante. La proposta progettuale per l’ampliamento del casinò di Venezia è stata il frutto di una continua negoziazione tra architetti e committenti – al limite del gioco d’azzardo – sulle dimensioni proposte dal bando di gara, ampliate più volte durante il corso del progetto per garantire diversi usi della struttura, al fine del suo utilizzo per tutto l’arco delle ventiquattro ore.

Il concetto di interno come spazio parallelo e continuo– che aveva tanto intrigato Robert Venturi e che può essere considerato come il portato più innovativo del Manierismo – viene qui utilizzato come chiave di lettura del progetto. Si tratta di un paesaggio introverso, un mondo definitivamente intrappolato in un interno, dove ogni forza appare come soggetta a una spietata disciplina, paralizzata. Se il fascino ambiguo e allusivo è ciò che rende il Manierismo una condizione sovrastorica e ancora oggi attuale, l’ambiguità dell’opera di Dusi e Ghidoni lega indissolubilmente il progetto al luogo e forse anche al nostro tempo.

 

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