Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Vesper No. 7 | Cielo | Autunno-inverno 2022

 

 

Sandro Marpillero, Patricia Dailey

Terminal Iron Works: cieli in una stanza

 

Parole chiave

David Smith, upcycling, analogia, Alice, sogno ad occhi aperti

 

Il contributo è una riflessione sull’upcycling dello studio/officina Terminal Iron Works dell’artista americano David Smith, costruito da lui stesso in tre fasi (1942, 1958, 1961) a Bolton Landing, New York, prima che i membri della famiglia lo modificassero pragmaticamente (nel 1974 e nel 1996) dopo la sua morte.

Tre parti compongono il ragionamento che interpreta l’intervento del 2014 da parte dello studio Marpillero Pollak Architects: un testo critico introduce il progetto e il suo obiettivo poetico; un dialogo tra Marpillero e Dailey, mette in relazione i nuovi spazi con l’interpretazione che Gilles Deleuze diede dell’avventura di Alice attraverso lo specchio (Lewis Carroll) attraverso un’associazione personale con gli "alberi infiniti" citati da Gino Paoli nella canzone degli anni Sessanta Il cielo in una stanza; la terza parte è un sogno ad occhi aperti che esplora la costruzione degli apparati ambientali realizzati dal progetto attraverso tre diagrammi sulle nozioni di orientamento, senso e paradosso. La risultante integrazione in termini analogici di alcune modalità più normative di rappresentazione del progetto offre una mappatura delle tracce archeologiche che risuonano nell’universo creativo di Smith, consentendo di disegnare in termini architettonici i ‘cieli in una stanza’ invocati da Smith stesso con le sue sculture totemiche, disposte ritualisticamente nella radura al centro della sublime natura degli Adirondacks.

 

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