Vesper No. 6 | Magic | Primavera-estate 2022
Luca Galofaro
Il
rituale del serpente. Superstudio e
Le dodici Città Ideali
Le dodici
Città Ideali sembrano il frutto di un rituale
che ha avuto bisogno di un tempo lungo, cinquanta anni, per poter essere finalmente
decodificato e apparire di fronte a chi legge e guarda come una profezia sulle
forme della città contemporanea.
Superstudio
produce due immagini contrastanti per ognuna delle dodici città. La prima è
un’immagine, costruita attraverso il racconto, in cui agiscono di
concerto lo spazio e il desiderio, l’architettura e il rito, lo scambio e
la morte, la visione e la forma nel suo divenire. Il tutto figurato, reso
leggibile nel linguaggio stesso, con una splendida suggestione che definisce il
carattere organico della soglia come condizione essenziale dello spazio da
abitare. Le città descritte sono in realtà ciò che Benjamin definisce come riti
di passaggio, cerimonie connesse alla morte, alla nascita, al matrimonio,
al diventare adulti, temi fondamentali della ricerca del gruppo fiorentino.
Nella vita moderna questi passaggi sono divenuti sempre più irriconoscibili e
impercettibili per questo necessitano di essere reinventati attraverso lo
spazio della città.
La seconda
immagine è pura forma e definisce visualmente lo spazio descritto a parole.
Nell’immagine si condensano anche tutti gli strati del ricordo
involontario dell’umanità, è potente ma anche fragile perché frutto della
sintesi di un singolo individuo, il progettista. La magia è frutto della collisione
tra queste immagini che diventano simboli.
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