Vesper No. 5 | Moby Dick: avventure e scoperte | Autunno-inverno 2021
Paolo Garbolino
I segni e le prove
Per millenni cacciatori, medici, alchimisti, giudici, avevano saputo scoprire nelle cose dei segni che servivano a fare congetture, ma la differenza tra i segni nelle cose e i segni nei testi scritti e, con essa, il moderno concetto di prova, matura solo nel XVII secolo, all’interno di una nuova cultura visuale di cui sono protagonisti collezionisti di oggetti antichi, di curiosità naturali e di pitture moderne, eruditi, viaggiatori e naturalisti. Nello stesso periodo i fenomeni rari e insoliti cessano di essere segni di esseri soprannaturali e diventano effetti di cause naturali che li producono più o meno frequentemente. Alla metà del XVII secolo viene formulata una teoria matematica di processi casuali artificiali che esistevano da millenni, i giochi d’azzardo, e diventa pensabile una scienza della congettura che si applichi anche ai fenomeni naturali e che permetta a medici, giudici, filosofi della natura, di misurare la forza delle prove sulla base della frequenza dei segni osservati.
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