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Vesper No. 5 | Moby Dick: avventure e scoperte | Autunno-inverno 2021

 

 

Massimo Rossetti

It’s moving! It’s alive! Nascita, evoluzione, migrazione e morte delle tecnologie

 

Sono occorsi settant’anni per vedere tradotto in italiano il rapporto Science. The Endless Frontier, messo a punto dall’ingegnere e matematico statunitense Vannevar Bush, direttore dell’Office of Scientific Research and Development, e reso pubblico nel luglio del 1945. Nel giugno 1940 Vannevar Bush incontra l’allora presidente Franklin Delano Roosevelt e gli espone il suo programma per il coinvolgimento della comunità scientifica nel sistema di sicurezza militare nazionale. Ed è nel novembre del 1944 che Roosevelt invia una breve lettera a Bush contenente quattro domande su come il governo Usa possa contribuire allo sviluppo scientifico una volta terminata la guerra, utilizzando l’enorme mole di conoscenze accumulate durante il conflitto. Pubblicato in Italia nel 2013, il Rapporto Bush resta un punto di riferimento nel settore dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, mettendo in evidenza come le tecnologie non debbano disperdersi, né restare confinate nell’“alveo” originale del loro concepimento, ma essere divulgate e adattate, in ambiti anche molto diversi da quello di origine, in modo che ne possa beneficiare una collettività sempre più ampia. La presenza di numerosi esempi di tecnologie che si sono spostate da un settore all’altro evidenzia come il fenomeno non possa essere considerato limitato o episodico, bensì strutturato e dotato di una sua natura. La storia è ricca di “tecnologie che non ce l’hanno fatta”, che per vari motivi – nonostante una solida idea di partenza e un’efficacia a volte perfino migliore delle tecnologie dalle quali sono state sconfitte – non sono riuscite a imporsi sul mercato. Le tecnologie quindi nascono, evolvono, migrano e muoiono.

 

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