Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Vesper No. 4 | Esili e esodi | Primavera-estate 2021

 

 

Margherita Moscardini

Le fontane di Za’atari. Abitare senza appartenere

 

Il campo per rifugiati di Za’atari nasce in Giordania per ricevere la popolazione siriana in fuga dalla guerra e presto diventa per estensione la quarta cittā del Paese, dove sono costruite infrastrutture all’avanguardia e l’ambiente privato č organizzato sul modello della casa con cortile (e fontana) diffusa nel mondo arabo. Le fontane di Za’atari, i monumenti privati della cittā, sono il viaggio del popolo siriano che, all’interno di un campo, dimostra che se il cittadino č facilitato a costituirsi come comunitā (civitas) che si regolamenta (polis) e forgia l’ambiente materiale in base ai propri bisogni (urbs), allora puō realizzare la cittadinanza che da tempo riconosciamo essere ri-orientata al di fuori della nazione e verso il risiedere, l’abitare.

Nel 2015, l’esodo siriano in Europa mette in crisi i principi fondativi su cui erano nati i suoi Stati nazionali, chiamando un cambio di paradigma che protegga il cittadino su criteri differenti dall’appartenenza territoriale e magari sulla base del diritto al viaggio dei popoli, al di sopra dell’esilio del singolo.

Il viaggio delle fontane di Za’atari in Europa diventa allora un tentativo delle arti di uscire dal simbolo e seminare porzioni di territori senza Stato, sculture come pietre di fondazione di una cittā portatrice di un’altra idea di cittadinanza.

 

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