Vesper No. 4 | Esili e esodi | Primavera-estate 2021
Marina Caneve
Ponti, migrazioni, una sola terra
Da alcuni decenni l’Europa è impegnata in un progetto condiviso di disegno di un network ecologico pensato per preservare e incentivare la biodiversitā attraverso l’Unione. Al suo interno i collegamenti avvengono tramite una rete di ponti, denominati ecodotti o wildlife crossings, messi a fuoco con il progetto fotografico Beautiful Bridges. A Migration System Breaking All European Borders (2015 – in corso), da cui prende le mosse il contributo. La ricerca evidenzia una serie di riflessioni sulla forma e il linguaggio delle infrastrutture e in particolare sul ruolo che esse rivestono nella libertā di movimento. Mettere in scena una rete di ponti sottolinea il delicato paradosso che risiede nel passaggio tra natura e cultura, constatando da un lato il dibattito politico sui flussi migratori e il ripristino dei confini nazionali e dall’altro le ingenti somme di denaro investite dall’Unione Europea nella realizzazione di un’architettura dedicata alla fauna selvatica che mira a superare i confini politici e i limiti fisici, per incentivare la libertà di movimento in una sola terra.
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