2016/2017
Si laurea
all’Università Iuav di Venezia presentando
una tesi sul cantiere delle Procuratie Nuove e le trasformazioni di Piazza
San Marco tra XVI e XVII secolo. Nel 2011 consegue il dottorato in storia
dell’architettura e dell’urbanistica, presso la Scuola di
Dottorato della stessa università, discutendo la tesi sul cosiddetto
‘taccuino di Michelangelo’, un manoscritto del XVI secolo
contenente disegni di architettura, antica e moderna. Dal
2011 collabora alla didattica presso l’Università Iuav
in corsi di storia della città e dell’architettura. Attualmente è
titolare di un assegno di ricerca presso il DACC per studiare la committenza
patrizia veneziana tra XV e XVI secolo. |
Palazzo Vendramin a Santa
Fosca: architettura autocelebrativa e impegno politico a Venezia tra il XV e il
XVI secolo. Indagini sulla costruzione dell’identità pubblica attraverso
il confronto con palazzo Trevisan-Cappello alla Canonica (ICAR/18)
Responsabile scientifico: M. Manuela Morresi
Palazzo Vendramin a Santa Fosca è dimora di Gabriele Vendramin (1484-1552), committente della Tempesta di Giorgione, grande collezionista d’arte e di antichità, possessore di opere di “Gian Bellino, di Titiano, di Michel Agnolo” (Francesco Sansovino, Venetia città nobilissima et singolare, 1581, p. 144).
Non sono accertate le date di costruzione del palazzo, né i nomi dei suoi costruttori. Sviluppato secondo un impianto tradizionale tripartito, con polifora al piano nobile, il primo registro è interamente rivestito di marmi policromi. Due paraste pseudocorinzie inquadrano il portale principale: alla sommità si trovano due tricipiti, una fenice e un pellicano. Nei primi due decenni del ‘500 l’edificio è sede di un vivace circolo intellettuale e artistico: la sua architettura veicola quindi le posizioni politiche del proprietario, intessendo un dialogo con le opere ivi custodite. Le figurazioni presenti nei rilievi all’ingresso sono diffuse nella Venezia di quegli anni in fabbriche pubbliche e private, sempre allusive alle tradizionali virtù del buon governo. Partendo dal quadro politico e sociale della famiglia Vendramin, obiettivo della ricerca è indagare il ruolo del committente, ricostruendo attraverso l’indagine archivistica le fasi di costruzione del palazzo, e i responsabili dell’edificazione.
Il messaggio privato allestito in facciata è strettamente legato ad almeno altre due architetture patrizie coeve: i palazzi Loredan a San Marcuola (1495-1509) e Trevisan-Cappello alla Canonica (1508-1518 ca). Entrambi sono portatori, attraverso il linguaggio architettonico e gli apparati decorativi, dell’autocelebrazione dei committenti in relazione alle loro aspettative politiche. L’indagine sul cantiere di palazzo Vendramin potrà giovarsi del confronto con le storie solo in parte note di queste due architetture.
The Vendramin Palace at the Santa Fosca:
self-commemorative architecture and political engagement in Venice between the
15th and the 16th century. Research on construction of public identity by
comparing with Ca’ Trevisan-Cappello at Canonica.
The Vendramin palace is the dwelling place of Gabriele Vendramin, a rich patrician merchant (1484-1552) who
possessed and commissioned a great number of piece of art.
The name
of designer and duration of the building site are not know.
The
palace conforms to a traditional building type with tripartite façade and a
four-bay window in the middle. The ground floor is completely covered in coloured marble; elaborate relief sculpture decorates two
pilasters beside the portal with two triceps, one phoenix and one pelican. This
secretive iconography is present in same public and domestic architecture of
this time to glorify the good governance of the Venitian
Republic.
Starting from cultural and political contex of Vendramin family the aim of the research is to reconstruct the phases of building site, to identify the workforce and the designers involved. The research will be conducted in venetian State Archive complementing historical-data with palace survey and historical building techniques.
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