Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

 

progetto scientifico-culturale

 

Il Dipartimento Architettura Costruzione Conservazione intende promuovere un articolato insieme di ricerche ed una attività didattica finalizzate alla formazione di una figura di architetto capace di sviluppare efficaci e complesse sintesi dei saperi umanistici e scientifici che gli consentano di elaborare progetti e dirigere i lavori per realizzare architetture che sappiano coniugare qualità formali e costruttive e siano in grado di superare la sfida del tempo.

 

Al centro della ricerca vi sono i temi del progetto, della costruzione, delle tecniche e della storia intesa come indagine analitica dei modi in cui un’opera è pensata, costruita, percepita, interpretata, conservata, trasformata.

 

Al centro dell’attività didattica l’interrelazione di discipline scientifiche – progettuali, analitiche, strutturali, storico-critiche – rivolte tanto al progetto quanto alla realizzazione delle opere che ne conseguono, così delle nuove architetture come della conservazione del patrimonio esistente (alla scala tanto del singolo edificio, quanto dell’ambiente costruito) che garantisca la possibilità di affrontare un ampio spettro di tematiche in un programma complesso e unitario. Il Dipartimento è il luogo nel quale favorire gli intrecci capaci di dar vita a quei laboratori interdisciplinari nei quali lo studente possa apprendere, sperimentalmente, il “mestiere” di architetto.

E tutto questo porta a dare rilevanza all’esperienza diretta dell’architettura come realtà costruita.

 

L’impostazione tematica del Dipartimento va inquadrata guardando alle dichiarazioni che la Commissione Europea premette alla presentazione di Horizon 2020, nuovo Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l'Innovazione (30 novembre 2011).

 

Since the launch of the Seventh Framework Programme (FP7), the economic context has changed dramatically.

 

(…) Smart investment, notably in research and innovation, is vital in order to maintain high standards of living while dealing with pressing societal challenges such as climate change, an ageing population, or the move towards a more resource-efficient society.

 

(…) Research and innovation help deliver jobs, prosperity, quality of life and global public goods.

 

(…) Research and innovation have therefore been placed at the centre of the Europe 2020 strategy to promote smart, sustainable and inclusive growth.”

 

Prendere atto di queste premesse, significa assumere che la cultura del progetto non può prescindere dalla risposta alle necessità del presente in termini di qualità diffusa degli insediamenti, tramite proposte di conservazione e modernizzazione supportate da adeguate tecniche e metodologie di intervento.

 

a. La titolazione Architettura Costruzione Conservazione indica precisi ambiti rispetto a cui declinare-misurare le culture del progetto, tra saperi della forma e saperi tecnici, superando la convenzionale divisione tra “nuova edificazione” e “conservazione”.

 

Sono ambiti di progetto antichi nel nome e nuovi nei contenuti: sviluppi tecnici, requisiti prestazionali, vincoli normativi, strategie economiche, politiche della città, etc.

 

Schematicamente:

– domande di nuovi interventi per fabbisogno abitativo e per interventi sui manufatti connessi alle grandi infrastrutture di salvaguardia e modernizzazione di città e territori, da intendere come significative trasformazioni dei paesaggi contemporanei;

– domande di interventi per ‘conservazione-restauro’ del nostro cultural heritage: conoscenza (analisi-intepretazione-giudizio) e progetto;

– domande di ‘conservazione-rigenerazione’ di manufatti esistenti per una politica di sviluppo della città che non coincida con l’espansione planimetrica: oltre alla conservazione di manufatti ‘pregiati’ (anche in vista di nuove destinazioni d’uso), prende sempre più rilievo la rigenerazione di edifici come ‘beni economici’, in termini di adeguamenti funzionali (disposizione degli spazi interni, etc.) e di standard prestazionali: ambientali, energetici, etc.

Sono tematiche che già trovano precisa collocazione nell’attuale Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione (VII FP) e nella Piattaforma Tecnologica Europea delle Costruzioni (ECTP), Focus area: Patrimonio culturale, Materiali, Città e edifici.

 

b. L’assunto: l’architettura come realtà costruita prefigura un’impostazione teorico-scientifica che induce ad interrogarsi sugli statuti dei saperi che concorrono al progetto anche come discipline-insegnamenti, didattica e ricerca.

Guardando (più in generale) allo stato dell’arte si rilevano due fatti apparentemente opposti:

– Da una parte l’inarrestabile peso (entro la funzione-progetto) degli specialismi, sia come ingegnerie specialistiche che come ‘ricerche di settore’: innovazioni statiche, innovazioni tecnologiche di materiali e sistemi costrutivi, nuove metodologie di analisi e intervento per ottimizzazione economica e ottimizzazione ambientale-energetica, etc.

– Dall’altra la constatazione che i nuovi sviluppi del ‘mondo’ ( e del progetto) rendono necessario il superamento dei confini convenzionali delle discipline stesse. Vale quanto scrive E.Morin: “ C’è una inadeguatezza sempre più ampia, profonda e grave tra i nostri saperi disgiunti, frazionati, suddivisi in discipline convenzionali e realtà o problemi sempre più polidisciplinari, trasversali, multidimensionali”.

 

Il Dipartimento di Architettura Costruzione  Conservazione pone al centro delle proprie attività didattiche e di ricerca l’architettura, il suo progetto contemporaneo, la conservazione, la realizzabilità – del singolo manufatto, dell’organismo complesso, degli elementi della costruzione – elaborando attraverso le attività di ricerca e promuovendo attraverso le azioni della didattica, le conoscenze necessarie e specifiche, quali quelle della composizione architettonica, della progettazione dei manufatti di architettura e di ingegneria nelle loro dimensioni e relazioni urbane, paesaggistiche e territoriali, della conservazione-riabilitazione-riuso, dell’elaborazione linguistica, delle conoscenze tipologiche e funzionali, dell’innovazione tecnologica, della costruzione, della fisica ambientale e della sostenibilità

 

Queste nuove sinergie contribuiscono a riconoscere la specifica identità di questa offerta scientifica (della ricerca e della didattica) nel panorama nazionale e internazionale, creando innovative relazioni tra questo Dipartimento e altri atenei, relazioni che verranno ampliandosi e consolidandosi negli scambi di visiting professor e dei programmi di ricerca..

Nel Dipartimento confluiscono, con forza aggregante, specifiche idee, precisamente identificabili:

– l’idea di un’architettura che si elabora e si realizza attraverso il rigore e l’integrazione di una composizione di saperi - compositivi, tipologici, figurativi e costruttivi - ponendo come fine e come centro dei percorsi didattici e della ricerca l’architettura come realtà costruita;

– la storia, intesa come fondamento culturale, valido sia rispetto all’esistente che rispetto al nuovo; storia che ricorre agli strumenti della propria tradizione, interessata all’indagine di documenti, di oggetti, di contesti, ma fortemente rivolta alla conoscenza delle tecniche, dei processi di trasformazione del progetto; storia del cantiere, delle modalità di produzione, dei processi di trasformazione dello spazio;

– il restauro come disciplina che lega storia-costruzione-architettura; avente come proprio focus interventi di “conservazione-riabilitazione”, che appartengono al nostro cultural heritage ma anche interventi di “conservazione-trasformazione” di manufatti esistenti, nel quadro di una politica di sviluppo della città ove sia sempre più rilevante la “rigenerazione” di edifici assunti come “beni economici”, sia in termini di modi d’uso e di utilizzo degli spazi interni, che di caratteristiche prestazionali riferite a standard ambientali, risparmio energetico, ecc.

 

La trasmissione di saperi e pratiche avverrà nella consapevolezza che nell’insegnamento devono convergere sia il rigore che dà corpo ai singoli saperi disciplinari, sia gli orizzonti di senso (sociali ed estetici) che si aprono negli incontri tra i saperi e le discipline. È quindi indispensabile una comune strategia tra i saperi, fondata non su gerarchie ma sul riconoscimento della pratica quale processo conoscitivo e sulla coincidenza dei processi pratici con i processi critici.

 

 

caratteri innovativi del progetto

 

Caratteristica fondativa del Dipartimento di Architettura Costruzione Conservazione è l’integrazione nella didattica e nella ricerca fra aree disciplinari specifiche, ciascuna con la propria identità, ma accumunate da una metodologia di progetto e dalla sperimentazione in determinati ambiti disciplinari.

 

A tenere tutto insieme vi è anche la consapevolezza che è indispensabile mantenere viva una continua dialettica fra momento operativo e momento speculativo, fra ricerca e didattica, come fra progetto e realizzazione, fra costruzione del nuovo e conservazione dell’esistente in quanto unica garanzia all'elevarsi del livello ed al progredire di tutti.

 

Per promuovere gli aspetti innovativi di questa proposta vengono:

– incentivati filoni di ricerca stabili e autonomi, con capacità di attrarre fondi nazionali ed internazionali a carattere interdisciplinare.

– favorite in modo significativo le relazioni didattiche e di ricerca con qualificati atenei nazionali e internazionali;

– favoriti i programmi di ricerca finalizzati allo sviluppo della qualità del progetto architettonico nei suoi aspetti tipologici, funzionali, figurativi e tecnico-costruttivi;

– attivati bienni di specializzazione, master professionalizzanti, nuovi corsi di dottorato e i livelli di postdottorato;

– promossa una più stretta relazione tra la ricerca e e l’attività formativa in tutti i suoi aspetti, dall’insegnamento nei corsi, allo sviluppo delle tesi di laurea, ai tirocini pre/post-laurea attraverso strette relazioni con i programmi di ricerca.

– sviluppati i rapporti tra Dipartimento e Sistema dei Laboratori allo scopo di sperimentare le nuove tecnologie e applicarle in sinergia con le nuove esigenze sia di carattere costruttivo che ambientale e con le specificità territoriali incrementando la rete di rapporti a livello regionale, nazionale e internazionale con aziende, istituzioni ed enti di ricerca.

 

Superata, nel segno della compatibilità, l’opposizione tra innovazione e tradizione, che d’altra parte sul piano teorico "non regge e non ha mai retto", ricerca e didattica - sul fronte del Restauro – devono concentrarsi sui problemi di metodo e sul perfezionamento degli strumenti che vedono al centro il grande tema delle analitiche, per il quale è fondamentale l’apporto del sistema dei laboratori.

E lo studente deve essere introdotto, sperimentalmente, ad una pratica del progetto che fondi le scelte su una interpretazione dell’architettura che veda nella conoscenza della vicenda storica e dello stato di fatto (forme, materiali, tecniche, degrado, dissesti...) i suoi capisaldi.

 

La rigenerazione delle discipline attorno alla nozione di architettura come realtà costruita induce a prefigurare innovativi corollari in termini di didattica e di ricerca.

 

Mettere al centro dell’attenzione l’architettura come realtà costruita non può che generare una speciale attenzione per i molteplici problemi che investono la fabbrica, sia che si tratti di nuove costruzioni, da realizzare, che di architetture del passato, da conservare. Entrano dunque in gioco le questioni legate ai materiali (nuovi e tradizionali), le tecniche di lavorazione e di produzione, le modalità di messa in opera, la certificazione della durata, le capacità di resistenza. Sono questi temi che riguardano il mondo della produzione e che devono essere proposti allo studente per ampliare l’orizzonte della sua formazione.

 

 

rapporti con il territorio e con altre istituzioni accademiche e scientifiche

 

Gli assi strategici sopra delineati trovano il loro fondamento nel riconoscimento delle richieste che nascono da ‘necessità civili (bisogni e strategie)’, in risposta anche alla domanda di innovazione e attenzione alle risorse che proviene dalla Comunità Europea.

 

L’individuazione di tali richieste avviene attraverso un continuo rapporto con gli enti pubblici che governano il territorio, le piccole e medie industrie, nonché tramite università o centri di ricerca. Tale rapporto si deve configurare in un doppio senso, al fine di ricevere da tali enti indicazioni circa le specifiche criticità del territorio e della industria delle costruzioni, ma anche quale stimolo per gli stessi enti a definire obiettivi che vanno nella direzione di una gestione economicamente e socialmente etica dell’ambiente costruito.

 

In un rapporto privilegiato con enti territoriali, quali il Comune, la Regione, il Dipartimento può fornire il proprio contributo scientifico attraverso consulenze e corsi di formazione per la qualificazione di tecnici specializzati, capaci di operare una gestione razionale delle risorse attraverso innovative metodologie di intervento nel territorio.

 

Fondamentali sono inoltre i rapporti con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per quanto concerne le attività di valutazione di vulnerabilità sismica del patrimonio culturale e la conservazione dei beni archeologici ed architettonici, ed il Ministero per lo sviluppo Economico ed il Ministero degli Affari Esteri, Unità per la Cooperazione Scientifica e Tecnologica per il fund raising.

 

Grande rilievo assumono i rapporti con organismi di ricerca, che possono essere più efficacemente inquadrati con riferimento agli assi strategici sopra ricordati:

– Focus figurazione/costruzione: sono stati sperimentati rapporti di collaborazione con università europee per lo studio della morfogenesi (Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Montpellier) e della relazione tra le tecniche di generazione della forma e quelle costruttive (Delft University of Technology), con il supporto de Les Grands Ateliers, Villefontaine e per la caratterizzazione meccanica di materiali tradizionali ed innovativi a struttura periodica: (LAMI – Laboratoire Analyse des Matériaux et Identification, Université Paris-Est).

– Focus rigenerazione di edifici esistenti: sono in corso progetti di collaborazione con Cornell University e Illinois Institute of Technology , con particolare riguardo alla rigenerazione di edifici alti.

– Focus Conoscenza: il laboratorio LAMA, in grado di utilizzare le più disparate e specialistiche tecni-che di analisi dello stato di conservazione dei materiali artistici ed architettonici, sia tradizionali, sia innovative, ha da anni sviluppato attività di ricerca con numerosi istituti italiani (Università di Padova, Pavia, Urbino, Roma) e stranieri (Svizzera, Grecia).

– Focus conservazione: sono state sperimentate collaborazioni con organismi accademici di Atenei del Veneto e con il contributo di enti territoriali, per la definizione di progetti di ricerca in ambito europeo per il recupero di manufatti in zone di confine (transfontaliere), le cui caratteristiche sono frutto della interazione di differenti culture (sociali, produttive…).

– Focus innovazione: Progetto FESR 2007-2013: IUAV laboratori di innovazione per l’architettura (Iuav_lab), con il sostegno della Regione Veneto, che ha l’obiettivo generale di sostenere lo sviluppo di innovazione nell’ambito delle tecnologie, dei prodotti e dei materiali dell’architettura, e della salvaguardia dei beni culturali, rafforzando le capacità operative di alcuni laboratori scientifici dello Iuav, per realizzare specifici programmi di ricerca in collaborazione con il sistema regionale delle imprese e delle istituzioni.

 

Focus indagine storica: il Centro Studi di Storia dell’Architettura e del Paesaggio, costituitosi nel 2009, ha già costituito una rete di rapporti nazionali e internazionali, in particolare con le università di Ginevra, Parigi, Filadelfia, di Queensland.

 

Con gli stessi partner accademici elencati sono possibili collaborazioni per la valorizzazione e crescita dei percorsi formativi, mediante scambio di docenti e studenti, organizzazione di workshop e seminari, già sperimentati con successo nell’ambito di alcune specifiche tematiche.

 

Elemento innovativo sarà anche il rapporto con il Sistema dei Laboratori, orientato alla sperimentazione di nuove tecnologie e alla loro applicazione in sinergia con le specificità territoriali e con le nuove esigenze sia di carattere costruttivo che ambientale.

 

Il Dipartimento si dovrà poi dotare di strategie di:

– informazione (pubblicizzazione) nel territorio;

– selezione di progetti/finanziamenti in grado di apportare un valore aggiunto sul territorio e, nel contempo, di accrescere l’indice di valutazione della ricerca interna all’Ateneo.

 

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