2016-2017
Irene Peron (1984), Architetto, nel 2016 è dottore
di ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana presso il Politecnico di
Milano con una tesi sul distretto industriale di Porto Marghera. I
principali interessi di ricerca riguardano il recupero di grandi dismissioni
industriali in contesto metropolitano, con riferimento alle bonifiche e alle
loro implicazioni nel progetto di Architettura. Partecipa ad un’alta
scuola di formazione sulla bonifica di siti contaminati (Ravenna 2014); svolge
attività di tirocinio al MeLa MediaLab
Iuav nel 2010 e da Cino Zucchi nel 2008. Dal
2010 svolge presso lo Iuav di Venezia attività di ricerca e di collaborazione
alla didattica. Ha
curato numeri monografici di «Iuav giornale dell’Università» e i libri
Terra di mezzo (Venezia 2012), Wetlands (Roma 2013)
e Occasioni di ricerca (Milano 2014). Ha
organizzato e partecipato a mostre e convegni sul tema delle aree dismesse. |
Elementi di Porto Marghera. Manuale (ICAR/14)
Responsabile scientifico: Esther Giani
Il progetto di ricerca ha come obiettivo l’individuazione di principi e metodi tesi a definire una strategia operante in ambienti industriali dimessi, in via di dismissione, in contrazione. La ricerca prova a definire un metodo di indagine basato su letture “stereometriche” dei fenomeni urbani e architettonici osservati. La forma materiale può essere analizzata da diversi punti di vista, scomponendo l’ermetica e complessa fisicità in una molteplicità di connotazioni. Dalla pluralità delle visuali può emergere una percezione integrata. L’ambizione è riuscire a fornire quelle indicazioni, semplificate perché scomposte, utili alle azioni successive, cioè al Progetto.
La ricerca si configura come un esercizio s-compositivo di un fenomeno complesso, interdisciplinare e transculturale: P.to Marghera. Affinché l’area sia «più maneggevole» è stata scomposta secondo la più semplice delle indicazioni: la misura delle insule. Per evidenziare e condividere dati attualmente relegati nella sfera di saperi specialistici, cioè affinché la ricerca sia di «istruzione dei pratici precetti essenziali» si utilizza la rappresentazione del layering, dell’abaco, dell’inventario. I dati disaggregati saranno poi rimappati e diagrammati per tipo e argomento trattato così da restituire una serie ordinata di Elementi del distretto industriale Veneziano.
Un obiettivo riguarda proprio il raggiungimento di una narrazione composta e definita da un ampio insieme di contenuti, e da una grammatica immediata che descrive una nuova sintassi ridefinendo gli elementi di significato. L’intento è quello di privilegiare l’illustrazione per immagini, l’eloquenza del disegno.
Risultato finale, Il Manuale degli Elementi di P.to Marghera, non è un Masterplan, piuttosto un dizionario, un atlante che traduca indicazioni specialistiche in potenzialità disciplinari, numeri in spazi, dati in tipologie. Il manuale può essere quel luogo ove raccogliere e collocare le testimonianze materiali e storiche; quel luogo ove trovare degli strumenti valutativi e operativi per facilitare le scelte di azioni di intervento e trasformazione dell’esistente.
The
research project’s target is to identify principles and methods directed
to define a new operating strategy in industrial sites: dismissed, that are
being dismissed, in recession. The research aims to define an investigation
method based on “stereometric” readings
of observed urban and architectural phenomena. The material status can be
analyzed from different points of view, breaking up the complex and inscrutable
physicalness into a variety of features. An
integrated perception can arise from the views’ pluralities. The ambition
is to succeed in supplying those hints, simplified because broken up, useful to
subsequent actions that is precisely the Design
Project.
The
research is a de-composing exercise of a complex, inter-disciplinary and
cross-cultural phenomenon: Porto Marghera. To achieve
a “more manageable” area it will be broken up following the
simplest of directions: the islands’ size. To highlight and share data which, at present, are relegated in the specialized
knowledges’ sphere, namely looking for “instruction of essential
practical precepts”, the layering representation is employed, as well as
the abacus and the inventory. Disaggregated data will later on be mapped again
and charted into types and topics dealt with, in this way returning a well
ordered series of Elements related to the Venetian industrial district.
One of
the aims is precisely that of the achievement of a composed narration and well
defined by a wider set of contents, and by an immediate grammar describing a
new syntax redefining important elements. The intent is that of favouring images illustration, the drawing’s
eloquence.
Final
result to be achieved: Elements of Porto Marghera’s,
that is not a formal Masterplan, rather a dictionary, an
handbook. A sort of atlas able to translating specialized indications into
discipline potentialities, numbers into spaces, data in typologies. The
handbook can be that place where to gather and arrange material and historic
proofs; that place where to find evaluative and operative instruments to
facilitate choices of actions, interventions and transformation of the
existing.