2015-2016
Maria Teresa Sambin de Norcen, laureata e
addottorata a pieni voti in storia dell’architettura e
dell’urbanistica allo Iuav. Approfondendo le
ricerche svolte per la tesi di dottorato, ha pubblicato due monografie: Le
ville di Leonello d’Este. Ferrara e le sue campagne agli albori
dell’età moderna, introduzione di James Ackerman, Venezia, Marsilio
2012; Il cortigiano architetto. Edilizia, politica, umanesimo nel
Quattrocento ferrarese, Venezia, Iuav-Marsilio
2012, oltre a numerosi saggi. Ha prestato la sua attività di studio e
insegnamento presso numerose università italiane (Padova, Bologna, Ferrara, Iuav di Venezia). Grazie a un assegno di ricerca Iuav, ha potuto condurre la ricerca sfociata
nell’articolo New drawings by Sebastiano Serlio in Bologna, “The Burlington Magazine”,
july 2017. |
Sebastiano Serlio a Bologna (ICAR/18)
responsabile scientifico: Richard Vaughan Schofield
Il punto di
partenza per la ricerca “Sebastiano Serlio a
Bologna” sono stati tre disegni reperiti nel fondo Demaniale dell’Archivio
di stato di Bologna, due dei quali costituiscono studi per il perduto altare di
Santa Maria di Galliera a Bologna, il terzo raffigura una serliana, che si
specchia, con alcune varianti, nella metà inferiore del foglio, estremamente curata
nella grafica. I disegni sono stati riconosciuti di eccezionale importanza, in
primo luogo perché illuminano una vicenda pressoché sconosciuta fino a questo
momento, in secondo luogo per il fatto che due di essi costituiscono gli unici
elaborati progettuali ad oggi noti del periodo italiano di Serlio,
mentre il terzo è l’unico foglio conosciuto di un nutrito corpus grafico
allestito dall’architetto e destinato alla pubblicazione in incisioni
sciolte. I disegni sono stati pubblicati nell’articolo: Maria Teresa Sambin De Norcen, New drawings by
Sebastiano Serlio in Bologna in “The Burlington
Magazine”, july 2017, pp. 520-527.
La vicenda
dell’altare della Madonna di Galliera (1534-1540) era nota fino ad oggi
solo per sommi capi, basandosi gli autori che si sono occupati in tempi recenti
del tema esclusivamente su un articolo di Francesco Malaguzzi Valeri datato
1893. La ricerca da me svolta ha portato all’individuazione di un
cospicuo corpus di carte inedite strettamente concernenti la fabbrica, le quali
consentono una ricostruzione completa e cristallina dell’intera vicenda.
L’analisi
incrociata di documenti e disegni, integrata con altre fonti storiche (come Le
vite del Vasari) e con l’analisi dell’unico pezzo proveniente
dall’altare fino ad oggi identificato (il bassorilievo con
l’Assunzione, scolpito da Nicolò Tribolo nel 1537-38, oggi nella cappella
Zambeccari in San Petronio) ha consentito di avviare
un lavoro filologicamente fondato di ricostruzione dei progetti presentati da Serlio per l’altare della Madonna di Galliera, che
verrà pubblicato, insieme ai documenti, in una monografia su Serlio a Bologna.
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