2015/2016
PhD in Scienze
Chimiche, Laurea Magistrale in Scienze Chimiche per la Conservazione ed il
Restauro all’università Ca’ Foscari di Venezia. In servizio presso il
LABCOMAC - Laboratorio per la Conservazione dei Materiali da Costruzione
dell’Università Iuav e docente incaricato di “Metodi analitici
applicati allo studio dei materiali antichi” nell’Università Cà Foscari di Venezia. I suoi interessi di
ricerca riguardano la caratterizzazione chimico-fisica e
mineralogico-petrografica di superfici lapidee e litoidi e lo studio dei
relativi meccanismi di degrado. Recentemente, ha svolto indagini di
particolare rilevanza circa la stabilità di prodotti commerciali impiegati
per la conservazione di superfici lapidee monumentali. |
Nanotecnologie per il consolidamento degli intonaci storici di Venezia (GEO/09-ICAR19-CHIM/12)
responsabile scientifico: Fabrizio
Antonelli
Lo studio di
metodologie per la conservazione delle superfici dell’architettura è da
sempre materia dibattuta su vasto fronte, che ha determinato complicati
rapporti interdisciplinari e il coinvolgimento di tutte le discipline del
restauro. Dietro la sua apparente semplicità, il tema intonaco –
quest’ultimo inteso come importante strato di finitura estetica e
testimonianza materica di particolari tecnologie costruttive,
dell’impiego di materiali specifici e di successioni d’interventi
manutentivi – è oggi al centro di importanti progetti di conservazione
architettonica. Tali progetti sono per lo più tesi a stabilizzare lo stato
delle superfici intonacate e ad arrestare o minimizzare gli effetti del loro
degrado indotto da erosione eolica, dilavamento, cristallizzazione salina, termoclastismo, condensazione, alterazione per interazione
con il substrato o con sostanze chimicamente aggressive (inquinanti
atmosferici), ecc.
Nei casi dei
restauri più curati, quando necessario, i progettisti sono ricorsi alla
sostituzione degli intonaci storici con intonaci ricreati seguendo i metodi
tradizionali del passato. In misura minore si contano gli interventi di
consolidamento per iniezione localizzata di resine e malte finalizzati
all’ancoraggio degli intonaci al supporto murario. Sperimentazioni di
consolidamento mediante l’applicazione superficiale di particolari
prodotti chimici (ad es. carbonato di ammonio e idrossido di bario, silicato di
etile o prodotti fluorurati) hanno riportato risultati talora buoni, ma spesso
non del tutto soddisfacenti a causa dei costi elevati dei trattamenti, della
scarsa penetrabilità nel supporto e di sgraditi imbiancamenti superficiali.
Attualmente, grandi aspettative per la conservazione di superfici
architettoniche lapideo-litoidi sono riposte nell’uso di prodotti in
nano-particelle di silice, calcio e biossido di titanio. È stato infatti
verificato che essi presentano caratteristiche chimiche potenzialmente capaci
di migliorare la penetrazione nel substrato, favorirne l’idrorepellenza e
garantirne la conservazione nel tempo con costi ridotti. Tuttavia, ad oggi, le
ricerche sulle applicazioni di questi prodotti alle superfici intonacate sono
molto limitate.
Si presentano i
risultati della valutazione di laboratorio dell’applicabilità di un
prodotto commerciale a base di nano-particelle di silice in sospensione acquosa
qui sperimentato per il consolidamento degli intonaci storici veneziani
(marmorini) e messo a confronto con il silicato d’etile, consolidante
tradizionalmente molto impiegato nel contesto lagunare. A seguito di un
approfondimento preliminare di tipo storico e analitico, valso alla
caratterizzazione stratigrafica e mineralogico-petrografica degli intonaci
tradizionali presenti a Venezia, il comportamento dei trattamenti selezionati è
stato valutato grazie alla riproduzione in laboratorio dei suddetti intonaci su
provini di laterizio veneziano, adeguata stagionatura degli stessi e successiva
applicazione in triplice stesura dei prodotti scelti.
Osservazioni
microscopiche in sezione lucida e sottile, monitoraggi colorimetrici, indagini
di resistenza a penetrazione, analisi FTIR e SEM-EDS, ispezioni mediante
ultrasuoni e test di idrorepellenza superficiale, effettuati prima e dopo
ciascuna applicazione dei prodotti, e valutati assieme allo staff scientifico
della azienda produttrice, permetteranno di apportare modifiche migliorative al
prodotto e di ipotizzare possibili protocolli operativi per futuri interventi
di restauro.
Nanotechnology for the consolidation di of historical Venetian plasters
Recently the Laboratory of Analysis of Ancient Materials (LAMA) has increased its research field in the study of the decay of organic and inorganic products, used as consolidants and protectives for the restoration of architectural and monumental surfaces. The study of the products applied in the past in the city of Venice, during restoration works well documented, and the check of the effects of their degradation, allowed to investigate the chemical characteristics of individual products and to understand the reactivity to the external environment. Based on the knowledge and skills acquired in the past by LAMA, this new research program aims to extend the study to the consolidation of lithoids materials, in particular to the traditional Venetian plasters, testing in the lab and evaluating on the field a particular commercial product based on silica nanoparticles.
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