2014/2015
Enrico Oliviero, nato ad Arzignano il 27 febbraio
1988. Il mio percorso di studi si è concluso presso la facoltà di
architettura Iuav di Venezia, durante la quale ho
svolto un periodo di studi presso la facoltà del Politecnico di Valencia. Nel
2013 mi sono laureato con voto 110/110 con un progetto di renewall
dell’area di giunzione tra la città e l’area portuale di
Marghera. In
seguito ho partecipato a due percorsi di ricerca scientifica volti al
recupero di manufatti con il prof. Angelo Villa: il primo è stata una
prosecuzione del percorso di tesi, il secondo una ricerca FSE volta al
recupero del patrimonio immobiliare produttivo inutilizzato. Attualmente
svolgo la libera professione. |
Recupero
delle antiche maestrie venete dell'architettura sostenibile e riconversione del
patrimonio immobiliare produttivo inutilizzato (ICAR/14)
Responsabile scientifico: Angelo Attilio Villa
La centralità del tema “il recupero del patrimonio immobiliare produttivo inutilizzato”, è in primis una questione strategica di una politica del territorio, già messa in evidenza dal governatore del Veneto Luca Zaia in una dichiarazione nell’agosto 2010.
Obiettivo della ricerca è stato il congiungimento di un percorso universitario, che ho imparato a sperimentare e conoscere dal prof. Angelo Villa (responsabile scientifico Iuav), e l’utilizzo dei metodi di produzione attualmente presenti sul mercato proponendo una soluzione non in termini di oggetto-forma ma definendo un’impostazione progettuale del tema sia come risposta ad una necessità politica, sia di territorio.
Il progetto è stato formulato dalla stretta connessione con le aziende facenti parte della ricerca, mettendo in opera i materiali attualmente prodotti attraverso un sistema costruttivo per componenti preconfezionati ed assemblabili a secco come caratteristiche degli spazi: flessibilità, adattabilità e ripetibilità.
Ergo: un progetto di riqualificazione-recupero non può coincidere con un’operazione di cosmesi architettonica, né deve ridursi a interventi isolati o episodici: deve seguire un ‘disegno’ strategico a scala insediativa, città e territorio.
Il punto di partenza è una domanda politica, cioè la necessità del recupero dei manufatti edilizi esistenti contro il consumo del suolo e l’espansione selvaggia, di cui sono noti gli alti costi sociali. (dal 1910 fino al salvaitalia – la sostenibilità non è solo in fatto di risparmio energetico ma anche dal punto di vista sociale).
La domanda imposta il problema del recupero del patrimonio immobiliare produttivo inutilizzato come politica di intervento e non come caso particolare.
La ricerca ha avuto come finalità definire una metodologia ed una tecnica progettuale congruente a questa caratteristica dell’intervento di recupero. In questo senso la ricerca si è misurata allo stato dell’innovazione nel settore della produzione edilizia facendo riferimento ad un sistema costruttivo innovativo costituito da componenti preconfezionate industrialmente da mettere in opera in un cantiere inteso come assemblaggio a secco o con tecniche umide.
Le ragioni di questa scelta stanno nel tentativo di ottimizzare gli interventi in termini di tempi e costi, la presenza delle ditte (e non imprese edilizie) assume il significato rispetto ad una innovazione dei sistemi costruttivi che devono essere riferiti (come detto) non ad un singolo manufatto – forma ma ad una metodologia di intervento su larga scala. (STERCHELE-EILAND)
In questo quadro la ricerca universitaria agisce come risposta a bisogni e necessità in termini di metodologie e tecniche che costituiscono la cultura del progetto, come dimostra la ricerca svolta presso lo Iuav dal gruppo Angelo Villa, LG, per l’indirizzo di laurea magistrale Architettura Costruzioni.
Recovery
of the antique venetian masteries of sustainable architecture and reconversion
of unused manufacturing real estate property (ICAR/14)
The
central theme of the "recovery of unused real estate property" is
primarily a strategic issue of a land policy, already highlighted by the
governor of Veneto Luca Zaia in a statement in August
2010.
The aim
of the research was to combine a university course, which I learned to
experience and know by prof. Angelo Villa (Iuav
scientific director), and the use of production methods currently on the
market, proposing a solution not in terms of object-form, but by setting a
defined project on the theme as a response to a political necessity as well as
a territory need.
The
project was formulated by the close connection with the companies involved in
the research, implementing the materials currently produced through an
executive system using pre-assembled and assembled dry components as features
of the spaces: flexibility, versatility and repeatability.
Ergo: A
project of reconversion and recovery can not coincide
with an architectural cosmesis operation, nor must it
be reduced to isolated or episodic interventions: it must follow a 'strategic'
plan on a settlement scale, city and territory.
The
starting point is a political demand, that is to say the need for the recovery
of existing building constructions against soil consumption and wild expansion,
of which high social costs are known. (From 1910 to Salvaitalia
- sustainability is not only in therms of energy
saving but also from a social point of view).
The
demand sets up the problem of recovering the unused real estate property as a
policy of intervention and not only as a particular case.
The
purpose of the research was to define a methodology and a planning technique
suitable with this feature of the recovery operation. In this sense, the
research has been evaluated on the plan of innovation in the construction
industry by referring to an innovative construction system consisting of
industrially pre-assembled components to be installed in a construction site,
like dry or wet techniques assembly.
The
reason of this choice is the attempt to optimize time and costs of the
interventions, the presence of firms (and not construction companies) assumes
the relevance regarding to an innovation of constructive systems that have to
be referred (as said) not to a single manufactured product - form but to a
large - scale intervention methodology. (STERCHELE-EILAND)
In this perspective university research respond to essential needs in terms of methodologies and techniques that constitute the culture of the project, as evidenced by the research carried out at the Iuav by Angelo’s Villa group, LG, for the master degree in Architecture Construction.
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