Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

Progetto Tafuri

 

Manfredo Tafuri (1935-1994) è stato lo storico dell’architettura che più di altri nel secondo Novecento ha saputo rinnovare la disciplina contribuendo in maniera decisiva alla sua ridefinizione e alla recisione degli allora ambigui legami fra storia e progetto. La sua attività all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia si dispiega nell’arco di oltre venticinque anni a partire dalla fine degli anni sessanta, un periodo durante il quale l’insegnamento e la scrittura diventano i pilastri fondamentali del suo lavoro di storico.

Il progetto Archivio Tafuri si propone di fondare presso lo Iuav un sistema di strumenti per raccogliere le testimonianze della sua produzione scientifica e dell’attività didattica e far sì che la memoria personale si trasformi utilmente in patrimonio documentario disponibile alla ricerca. L’obiettivo è superare la logica delle celebrazioni per creare invece un archivio dove la memoria possa alimentare le ricerche di future generazioni di storici e servire da stimolo per sempre nuove occasioni di studio.

Il progetto si articola in due parti distinte e complementari, una relativa alla produzione a stampa, l'altra all'attività didattica. Per quanto riguarda la prima parte, si è partiti con la messa a punto di una bibliografia degli scritti editi di Tafuri, per un totale di circa quattrocento contributi fra articoli, monografie e saggi in volumi collettanei. Tale bibliografia è servita per la costruzione di una pagina web nell'ambito del sistema bibliotecario di ateneo (Bibliografia degli scritti di Manfredo Tafuri, ora disponibile anche su Libri e scritti). Ogni rimando bibliografico è stato tradotto in una lista di voci cliccabili, con link che porteranno l'utente alla localizzazione fisica della risorsa all'interno della biblioteca, come in una sorta di 'mappa del tesoro'.

La seconda sezione del progetto riguarda l'attività didattica. In questo caso i materiali sono di due tipi: i dattiloscritti realizzati dagli studenti trascrivendo le lezioni, e le registrazioni sonore effettuate prima in forma istituzionale dai collaboratori (per il periodo 1969-74), poi, a partire dagli anni ottanta, dagli studenti. I dattiloscritti sono una “fonte sporca”, con interpolazioni, brani saltati o solo sintetizzati, fraintendimenti ed errori. Non sono dunque affidabili come fonte per studiare il docente, e purtuttavia sono preziosi perché ci offrono una visione in presa diretta della ricezione del suo insegnamento. Cosa ben diversa sono invece le registrazioni sonore, che hanno il potere di riportarci fra le aule universitarie e far risuonare a distanza di decenni la voce viva di Manfredo Tafuri. Per questi materiali si sta allestendo un vero e proprio archivio sonoro, procedendo con la digitalizzazione delle registrazioni che successivamente verranno catalogate e suddivise per corsi e lezioni.

Parte del materiale didattico è ancora custodito da privati, colleghi di Manfredo Tafuri o ex studenti, diventati nel corso del tempo architetti, professionisti o docenti. L’Università Iuav di Venezia invita quanti fossero in possesso di testimonianze autografe, trascrizioni cartacee o registrazioni sonore a collaborare al progetto donando tali documenti, in originale o in copia, all’Archivio e Centro di documentazione Tafuri scrivendo a biblioteca.acquisizioni@iuav.it.