Le
lezioni
Nel 1968 Manfredo Tafuri viene chiamato a insegnare presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Negli anni precedenti, perō, oltre al corso dal titolo “Il problema della storia nell’architettura moderna” (1967-68), Tafuri era stato invitato a tenere due lezioni nell’ambito del corso di teoria della progettazione architettonica di Giuseppe Samonā, al quale partecipavano anche altri architetti e urbanisti italiani. Le due lezioni, tenutesi nel febbraio 1966 e alle quali č seguito un dibattito –vivace, sotto certi aspetti– tra studenti, relatori e docenti dell’Istituto, riguardavano “Le strutture del linguaggio nella storia dell’architettura moderna: i parametri di controllo.” Una versione rielaborata delle due lezioni č stata pubblicata due anni dopo nel volume collettaneo Teoria della progettazione architettonica (Bari 1968, 19852) con introduzione di Giuseppe Samonā, libro che raccoglie i contributi dei docenti intervenuti al corso.
Parallelamente al corso di storia dell’architettura, nell’anno accademico 1988-89 Manfredo Tafuri avrebbe tenuto un corso di estetica su “Il bello nelle teorie architettoniche del rinascimento: neoplatonismo e vitruvianesimo.”
Corsi tenuti da Manfredo Tafuri allo Iuav
1967-68 Il problema della storia nell’architettura moderna.
1968-69 Le Corbusier.
1969-70 Architettura, cittā e “piano” in America (1500-1970).
1970-71 Avanguardie, architettura e cittā in Germania (1905-1933). La gestione socialdemocratica della cittā (1923-1933).
1971-72 Avanguardie, cittā e pianificazione in Unione Sovietica (1917-1937).
1972-73 Storia dell’ideologia antiurbana.
1973-74 Struttura e architettura della cittā terziaria in America (1850-1973).
1974-75 Lo sviluppo urbano negli Stati Uniti (1780-1974) e il problema dell’housing.
1975-76 Il grattacielo e la struttura della cittā terziaria in America e in Europa (1850-1975).
1976-77 Avanguardia e architettura: le avventure del linguaggio nell’arte contemporanea.
1977-78 La “Grande Vienna”: dalla formazione del mito asburgico alla crisi dell’ austromarxismo.
1978-79 Francesco Borromini e la crisi dell’universo umanistico.
1979-80 Le avventure dell’avanguardia.
1980-81 Giovanni Battista Piranesi (1720-1778).
1981-82 Arti e architettura nella Venezia dell’umanesimo (1450-1509).
1982-83 Architettura e rinnovamento urbano nella Venezia del rinascimento (1514-1554).
1983-84 Scienza, architettura e vita civile nella Venezia del secondo ‘500 (1556-1612).
1984-85 Arte e potere nel primo ‘500: Raffaello Sanzio.
1985-86 Giulio Romano, architetto e pittore.
1986-87 Donato Bramante (1444-1514).
1987-88 Architettura e religione, da Savonarola alla Controriforma (1494-1580).
1988-89 Giuliano da Sangallo e Jacopo Sansovino. Architettura e committenza fra XV e XVI secolo.
1989-90 Francesco di Giorgio Martini e Baldassarre Peruzzi.
1992-93 Umanesimo e architettura: Leon Battista Alberti (1404-1472).
1993-94 Arte, politica e architettura nella Roma medicea (1513-1527). Dal mito dell’“etā dell’oro” alla catastrofe del Sacco.
Le
“Intercoenales” albertiane.
Il motto “Quid Tum”
Palazzo Badoer, Venezia
7 gennaio 1993