Santa Marta: qualcosa che merita

Santa Marta: qualcosa che merita.

Gli studenti di Design Iuav in viaggio nella storia e nel presente di un quartiere veneziano disegnano 15 progetti per “fare insieme, fare meglio”

 

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10 marzo 2021

“Si vedono finestre serrate alzando lo sguardo,
ma sono i panni stesi ad asciugare la prima cosa
che colpisce: è una zona che vuole rimanere viva.“
Elisa Maria Di Carlo, Giulia Francesca Patellaro, Francesca Pilon,
Sveva Stanghellini progetto De novo, Iuav, 2020-21)


Un quartiere veneziano liminare, vitalizzato dalla presenza delle università, alla ricerca di nuove possibili integrazioni fra studenti e abitanti.
Una festa di antica tradizione, “la sagra dei lumi”, celebrata anticamente il giorno di Santa Marta, simbolo di un momento di coesione sociale da far rivivere.
Da queste premesse è nato un esperimento didattico, e insieme civile e sociale, all’interno della laurea magistrale di Design del prodotto e della comunicazione visiva Iuav, che ha coinvolto 60 studenti e gli abitanti del quartiere di Santa Marta: cercati, interpellati, ascoltati dai ragazzi alla ricerca di nuove forme per raccontare la storia di questo pezzo di città, ma anche per ricostruire un tessuto di relazioni che rendano migliore il futuro. Per progettare non solo cose, ma relazioni fra le cose.

Santa Marta: qualcosa che merita” è il titolo del Laboratorio che per un intero semestre ha impegnato gli studenti di design Iuav, coordinati dalle docenti Raffaella Fagnoni e Paola Fortuna, con la collaborazione di Damiano Fraccaro.
Organizzati in 15 gruppi, gli studenti hanno sviluppato un percorso attraverso Santa Marta, seguendo gli approcci del Design sociale, del Design per l’innovazione sociale, del Design dei servizi, interagendo con i cittadini e gli attori locali per sviluppare le proprie proposte progettuali e agire come attivatori di processi di cambiamento.

Raccontano gli studenti del progetto De Novo: “I resistenti, questo è l'epiteto con cui ci si riferisce agli abitanti di Santa Marta, conoscendo le nostre intenzioni e intuendo il reale interesse che nutrivamo per loro, ci hanno accolti, e pian piano hanno iniziato a fidarsi di noi, a condividere con noi le loro vite, i loro ricordi e ciò che hanno di più profondo per raccontarsi: la loro arte. Una scrittrice, un fotografo, un artigiano e una coppia di teatranti ci hanno svelato la loro storia. Abbiamo deciso di condividere questo prezioso racconto e di farne il primo di una serie, attraverso cui ogni abitante di Santa Marta possa rivelarsi”.

Alcune azioni progettate hanno riproposto la tradizione secolare dell’antica festa dei luni, o dei lumi, che riuniva un tempo gli abitanti nella spiaggia di Santa Marta (scomparsa dopo l’urbanizzazione del quartiere), come occasione per rimettere in circolo spazi e luoghi dimenticati o sottoutilizzati, per riattivare processi di cittadinanza, di riuso, di rigenerazione sociale e urbana.
Fra le numerose proposte emerse dal Laboratorio: uno spazio per artisti, un sistema di orti / arredi urbani, un laboratorio sartoriale, una collezione di prodotti che attingono all’identità di Santa Marta, un mercato/baratto, un film festival trasportabile… e molto altro.

Commentano le docenti coordinatrici del Laboratorio:
Raffaella Fagnoni: «Dobbiamo andare oltre il problem-solving, usando il progetto per agire come attivatori di processi di cambiamento, andando a cercare le situazioni in cui poter portare un contributo. La realtà in cui viviamo ci sottopone ad un numero altissimo di variabili di tempo, di spazio, di relazioni, e qui dobbiamo agire cercando un equilibrio, prendendoci cura non solo delle cose ma delle relazioni fra le cose e gli esseri viventi, progettando le condizioni per cui le relazioni possano avvenire. Per questo ci interessa l’approccio aperto al progetto, dare vita ad azioni concrete utilizzando i nostri strumenti e le nostre competenze per contribuire a creare quella atmosfera intorno alla quale far crescere la dimensione della consapevolezza civica del design: fare insieme per fare meglio.»
Paola Fortuna: «Il design del prodotto e della comunicazione può offrire un concreto contributo alle dinamiche di coesione sociale. Con questo obiettivo è stato sviluppato il progetto didattico finalizzato a rendere evidenti e trasmissibili gli obiettivi comuni attorno ai quali agire una valorizzazione di questa parte così specificamente connaturata di città.  
Abbiamo lavorato per dare forma e sostanza ai molteplici aspetti legati all’idea di riconoscimento e  condivisione, per tradurli e declinarli nei modi dell’agire concreto:  un progetto che è un invito a innestare, innescare, riallacciare, riattivare azioni legami e obiettivi comuni,  attraverso un atto di corrispondenza reciproca, coadiuvando il passaggio da individualità a comunità».

Questo percorso è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione di:
Gli abitanti di Santa Marta, Mara Rumiz, Tiziana Plebani, Marco Forieri, Centro La Gondola, Michela Maguolo, Roberto Paladini, Sabina Rizzardi, Emma Soletti, Vincenzo Casali, Marco Bocca, Monica Cipollato

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Servizio comunicazione Iuav
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