Venezia, 22 febbraio 2019
Comporre, costruire, fotografare mostra a cura di Giuliano Banfi e Serena Maffioletti con il patrocinio di ANED (Associazione
nazionale ex-deportati), inaugurazione |
COMUNICATO STAMPA
Architetto di grande pregio nonostante la
brevità della vita (Milano 1910-Mauthausen 1945), protagonista del dibattito
italiano entro il gruppo dei BBPR,
Gian Luigi Banfi è stato un considerevole fotografo e fotografo di
architettura.
L’occasione offerta all’Università
Iuav di Venezia dal figlio Giuliano di presentare per la prima volta la
ricerca architettonica del padre attraverso l’indagine fotografica da lui
condotta consente di sfogliare nuove pagine del Razionalismo italiano,
leggendo le opere realizzate e i cantieri, la modernizzazione di Milano, gli
allestimenti della Triennale, l’itinerario nell’interior e
nell’industrial design, gli esiti dei grandi concorsi di
architettura.
Un’indagine dall’interno tramite
l'occhio misuratore del compositore e del costruttore, che indaga e fissa
architetture e città nel loro farsi nel XX secolo; lo svelarsi attraverso
l’obiettivo fotografico dell’architetto che, mentre sorveglia e
indirizza la costruzione, scruta l’apparire di un nuovo pensiero
creativo.
Tra i 2.200 negativi di Gian Luigi Banfi e i molti loro provini (scattati tre
il 1938 e il 1943 e tuttora inediti dopo 75 anni) ne sono stati scelti alcuni
come punti di osservazione sulla sua opera di architetto e fotografo, nei BBPR
e fuori da quella compagine.
La mostra appartiene alla ricerca che il
“sistema” Archivio Progetti dell'Università Iuav di Venezia
sta conducendo fin dalla mostra su Rogers tenuta alla Fondazione Masieri negli
anni ’90, ricerca successivamente alimentata dalle donazioni fatte dai
BBPR, quindi da quella del fondo Enrico Peressutti da parte della figlia
Marina.
La mostra è aperta allo spazio Gino Valle del
Cotonificio dal 26 febbraio al 15 marzo, da lunedì a venerdì, dalle 10
alle 19 con ingresso libero.
contatti
Università Iuav di Venezia
Servizio comunicazione
Cecilia Gualazzini
+ 39 041 257 1826 /
1819 / 1856