Venezia, 22 settembre 2017

 

COMUNICATO STAMPA

Noi viviamo davvero degli archivi

presentazione di

/ultrarchivio/

mercoledì 27 settembre 2017

ore 18.30

Fallani Venezia

Salizada Seriman 4875 Venezia

 

 

/ ultrarchivio / è una pubblicazione concepita dalla collaborazione tra l’imprenditore Gianpaolo Fallani, il collettivo artistico Blauer Hase e l’assegnista di ricerca Iuav Corinne Mazzoli all’interno del progetto Artificare/Art&Business, finanziato dalla Regione Veneto

 

L’arte contemporanea può essere un “motore di creatività” utile a dare un vantaggio competitivo alle imprese venete?

Per rispondere alla domanda, il progetto di ricerca Artificare/Art&Business delle Università Ca’ Foscari e Iuav di Venezia, con il finanziamento dalla Regione Veneto, ha portato in sette imprese venete altrettanti artisti, attivando vere e proprie residenze artistiche nelle e con le aziende stesse.

 

All’interno di questo percorso di ricerca, si sono incontrati l’azienda Gruppofallani e il collettivo artistico Blauer Hase, che hanno collaborato per ideare e realizzare un progetto artistico comune.

Blauer Hase e Gianpaolo Fallani, con la mediazione dell’assegnista Iuav Corinne Mazzoli, hanno sviluppato un dialogo e un rapporto di collaborazione molto stretto, impostato a comprendere come lavorare assieme, come leggere con occhi nuovi ciò che è presente in azienda e produrre una traccia di questo scambio.

La traccia, un campo di gioco su cui incontrarsi, è una pubblicazione in più numeri chiamata / ultrarchivio / che verrà presentata il 27 settembre presso il laboratorio serigrafico Fallani Venezia.

 

/ ultrarchivio / è un processo organico di ascolto e composizione dei materiali del fondo Fallani Venezia. L’archivio è costituito da materiali e pellicole che sono stati utilizzati in più di quarant’anni di attività da parte del laboratorio serigrafico e di fotolito, dove centinaia di artisti hanno speso ore a produrre stampe e multipli.

Ogni numero di / ultrarchivio / è come un disco: ha una struttura e una temperatura specifica, raccoglie campioni diversi, stabilisce un modo di comporli.

 

A volte abbiamo cercato la variazione, a volte abbiamo raccolto i simboli di Venezia, a volte abbiamo cercato solo il giusto equilibrio.

Non siamo stati troppo ortodossi nella composizione: non abbiamo cercato di creare un catalogo né una nuova classificazione.

Non è un processo automatico e per questo ha richiesto tempo e ascolto della voce di ciascun elemento per intuire come poteva scaturirne un remix generativo.

Forse è un processo a cui è complesso attribuire un nome, ma che è facile da descrivere: ci siamo immersi in un mare di alfabeti, segni, animali, aeroplani, navi, targhe, simboli istituzionali, edifici veneziani, segni e telai di artisti ed autori, illustrazioni, leoni, onde, alberi.

 

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INFO

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