Venezia, 20 ottobre 2014

 

 

WATER, ENERGY AND FOOD SECURITY

Sfide e opportunità dell’acquisizione di terre su larga scala 

Ciclo di seminari

dal 22 ottobre al 28 gennaio 2014 

Ca’ Tron, aula A1, Santa Croce 1957

Badoer, San Polo 2468 Venezia

 

 

Venezia, 20 ottobre 2014 - La crescente domanda di acqua, di energia e di prodotti alimentari legati alla crescita e all’urbanizzazione della popolazione, al cambiamento degli stili alimentari e di vita, ha stimolato una nuova corsa globale alla terra e alle risorse idriche agricole. Questo fenomeno, chiamato land grabbing, sarà al centro del ciclo di seminari Water Energy, Land Food Security and Challenges of Large Land Acquisitions, organizzati dall’Università Iuav di Venezia e dalla Venice International University, da ottobre 2014 al gennaio 2015, che avrà inizio mercoledì 22 ottobre.

Il land grabbing consiste nell’acquisto o nell’affitto a lungo termine, generalmente da 50 a 99 anni, di terreni agricoli in Africa, America Latina e parte del sud-est asiatico, da parte di investitori privati o pubblici dei paesi industrializzati, come Stati Uniti, Italia, Regno Unito, Portogallo, e dei paesi emergenti, come Brasile, Sud Africa, Cina, India, Malesia e Corea e Stati del Golfo. L'Unione Europea e l'Italia, in particolare, svolgono un ruolo di primaria importanza, come investitori in terra straniera soprattutto per le produzioni di biocarburanti. 

 

«La ricerca intrapresa da Iuav nel 2013, all'interno del Dipartimento di Pianificazione e Progettazione in Ambienti Complessi, ha portato alla creazione di un network di ricercatori ed esperti di fama internazionale provenienti, ad esempio, dalla Columbia University, Università di Berna, Università di Amburgo, Università di Pretoria. Questi appuntamenti affrontano argomenti che sono al centro dell’agenda di associazioni internazionali e governi  nazionali e sono di grande rilevanza in vista dell’Expo 2015 - dichiara Marta Antonelli, ricercatore all'Università Iuav di Venezia. - L’obiettivo della comunità scientifica è facilitare lo sviluppo di un gruppo aperto di cittadini, ricercatori, responsabili politici ed esperti in grado di cogliere le implicazioni negative e le reali opportunità di sviluppo e di crescita, dovute all’acquisizione di terre su larga scala, e favorire investimenti responsabili e sostenibili».

 

Le organizzazioni internazionali sottolineano come gli investimenti responsabili in agricoltura si possano rivelare convenienti sia per gli investitori sia per i paesi destinatari degli investimenti, a patto  che siano osservate  alcune condizioni. Tra di esse, il rispetto dei legittimi diritti di possesso della terra, della pesca e delle foreste, la gestione sostenibile delle risorse naturali, l’adozione di meccanismi per valutare e affrontare eventuali effetti negativi sul piano economico, sociale, ambientale e culturale. Il coinvolgimento delle popolazioni locali è indispensabile per gestire e ridurre al minimo i rischi connessi allo sfruttamento delle risorse naturali e favorire una crescita economica sostenibile.

 

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