Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

 

 

 

Jean François Niceron e Emmanuel Maignan:

due padri Minimi, tra scienza e fede

 

mostra

 

a cura di

Alessio Bortot, Agostino De Rosa e Imago rerum

 

coordinamento, organizzazione, responsabile servizi educativi

Ester Francesca Aloise

 

7 ottobre 2023 > 6 gennaio 2024

orari: 9.30 > 12 / 15 > 17

 

27 marzo > 8 settembre 2024

orari: 9.30 > 12.30 / 15.30 > 18.30

 

Santuario di San Francesco di Paola, Sala delle Esposizioni, Paola (CS)

 

inaugurazione: sabato 7 ottobre 2023 ore 10

 

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crediti

 

Imago rerum

Agostino De Rosa (coordinatore scientifico), Francesco Bergamo. Alessio Bortot, Antonio Calandriello, Anna Ciprian, Luca Ruggiero D’Elia, Eliana Fazzino, Isabella Friso, Emanuele Garbin, Giulia Lazzaretto, Gabriella Liva, Cosimo Monteleone, Giovanna Pernice, Giulia Piccinin, Andrea Salmaso

 

animazioni video Imago rerum

 

coordinamento Ester Francesca Aloise

 

progetto grafico ed espositivo Alessio Bortot, Agostino De Rosa

 

servizi educativi Ester Francesca Aloise

 

stampa tipografica Pubblidoro Service SRL, Tipografia di F. Chiappetta & C.S.N.C.

 

Stampa 3D Daniele Colistra, Francesca Fatta, Domenico Mediati - Laboratorio multimediale-Università “Mediterranea” di Reggio Calabria-Dipartimento Architettura e Territorio (dArTe)

 

allestimento e opere in legno Menniti e Mercuri. Soluzioni di arredo in legno

 

illuminotecnica ed impianti elettrici SIL-FRA Elettrocostruzioni di Francesco Lenti

 

trasporti logistica e servizi di montaggio SA. SE. SNC

 

società di servizi Goapp srl, Nextai srl, Carmelo Meo

 

sonorizzazione Joe Frawley, Curious perspectives, Joe Frawley Music 2012 (CD)

ufficio stampa e comunicazione Giacomo Bertoni, Tania Sarria

 

comunicazione pubblicitaria istituzionale Lan Produzioni Srl

 

foto Maurizio Esposito, Ester Francesca Aloise

 

cataloghi

- Alessio Bortot, Emmanuel Maignan e Francesco Borromini Il progetto di una villa scientifica nella Roma barocca, Lettera Ventidue, Siracusa 2020

- Agostino De Rosa, a cura di, Jean François Niceron. Prospettiva, catottrica & magia artificiale, Aracne, Roma 2013

-  Agostino De Rosa, a cura di, Roma anamorfica. Prospettiva e illusionismo in epoca barocca, Aracne, Roma 2019

 

fundraising Banca Mediolanum, Fondazione Carical

 

ringraziamenti Ambassade de France près le Saint-Siège (Roma), Auser di Paola

Biblioteca Apostolica Vaticana, Comunità dei Padri Minimi, CSV di Cosenza, Curia Generalizia dei Minimi, Curia Provinciale dei Minimi di Paola, Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini, Il Castello S.N.C. di Marafioti Angela & C., Institut français Centre Saint-Louis (Roma), Leandra Osso, Pii Stabilimenti di Francia a Roma e Loreto, Servizio Civile Universale di Paola

 

un ringraziamento particolare a Padre Rocco Benvenuto (1960-2018), Padre Antonio Casciaro, Padre Francesco Trebisonda, Padre Giuseppe Fiorini Morosini, Padre Paolo Raponi, Werner Herzog

 

 

 

La mostra affronta, per la prima volta in ambito scientifico mondiale, l’opera prospettica e artistica dei Padri Minimi Jean François Niceron (1613-1646) e Emmanuel Maignan (1601-1676), la cui vita si espresse in un arco temporale relativamente breve – la prima metà del XVII secolo –, ma denso di eventi politici e culturali, riflessi in opere che si offrono oggi agli occhi dell’osservatore contemporaneo come straordinarie sciarade, in bilico tra rigore matematico e gusto per il meraviglioso e lo stupefacente.

 

Autori di trattati che sono divenuti pietre miliari negli studi sulla prospettiva seicentesca – Niceron con "La perspective curieuse" (Parigi 1638) e il "Thaumaturgus opticus" (Parigi 1646, edito postumo) e Maignan con la "Perspectiva horaria, libri IV" (Roma 1648) –, entrambi svilupparono sin da giovanissimi un loro mondo espressivo che si tradusse in opere dai forti connotati decettivi: anamorfosi catottriche, giochi rifrattivi e dipinti murari accelerati prospetticamente (nel caso di Niceron, l’unico sopravvissuto, ritraente San Giovanni Evangelista che scrive l’Apocalisse in Pathmos, è ora visibile nel Convento della SS. Trinità dei Monti, Roma, accanto a quello più celebre, eseguito in grisaille e meglio conservato eseguito da Maignan e raffigurante San Francesco di Paola in preghiera), per citare solo alcune tipologie.

 

Le biografie dei due frati Minimi delineano vite, sospese tra Francia e Italia, impegnate sia nei dibattiti che si svilupparono nei più importanti circoli culturali e scientifici dei due paesi, che nelle incombenze teologiche e religiose previste dal loro Ordine religioso di afferenza.

 

Niceron e Maignan furono affascinati per tutta la loro esistenza dall’idea che nella natura si nascondesse un codice segreto divino di cui la matematica, e in primis l’ottica, potevano farsi interpreti, elaborando un lessico espressivo che attraverso la magia artificiale ne riproducesse la segreta natura configurativa, le leggi formanti del suo farsi e del suo divenire. Il percorso gnoseologico di entrambi attraversò i sentieri del pensiero cartesiano e hobbesiano. Le loro opere, spesso divenendo uno specchio fedele di coeve posizioni filosofiche, hanno conservato tuttavia una loro autonomia stilistica, sia nei contenuti che nella forma. La mostra ricostruisce, attraverso un’analisi molto dettagliata, tutte le immaginabili declinazioni del linguaggio di Niceron e Maignan, seguendo l’affascinante esegesi degli schemi retorici presenti nelle varie edizioni (in volgare e latino) dei loro trattati; attraversando virtualmente il complesso dei tre corridoi pinciani che ospitano le anamorfosi ‘gemelle’ dei Padri Niceron e Maignan (nonché la meridiana catottrica delineata da quest’ultimo), e comprendendone il valore iniziatico; percorrendo i sentieri della corrispondenza romana e francese degli autori; e infine indagando i segreti politici e ottico-geometrici dei loro giochi, inquadrabili nella poetica del dubbio elaborata da René Descartes.

 

Le ricostruzioni (fisiche e virtuali) raccolte in questa mostra, mai come in questo caso, mostrano come nell’etimo della parola illusione (in ludus) si nasconda una componente giocosa, esercitata sia da Niceron che da Maignan al confine tra fede, arte e scienza.