Absorption and Theatricality
From Caravaggio to Jeff Wall (but not in that order)
seminario di Michael Fried Johns Hopkins University aprile-maggio 2018 |
Michael Fried, professore all’Università Johns Hopkins di Baltimora, è uno dei maggiori storici dell’arte moderna e una figura centrale nel dibattito sul modernismo. I suoi scritti analizzano l’antagonismo tra le categorie della teatralità e dell’antiteatralità nella pittura, ma anche nella fotografia e nella videoarte, basandosi sull’ipotesi che la posizione assegnata allo spettatore sia un elemento essenziale per comprendere e valutare opere appartenenti a diverse epoche.Fried è l’autore di una trilogia che, prendendo le mosse dagli scritti sull'arte di Diderot, si misura con il realismo di Courbet e culmina con la pittura “anti-teatrale” di Manet.
Negli ultimi dieci anni Fried ha esteso la sua riflessione alla pittura di Caravaggio e dei caravaggeschi, da un lato, e alla fotografia contemporanea, dall'altro, tornando al suo originario e costante interesse per l'arte contemporanea, sin da quando, giovane critico newyorkese, scrisse con il suo "Art and Objecthood" (1967) un saggio sull'arte americana del dopoguerra destinato a segnare una pietra miliare nel dibattito sul modernismo.
All’Università Iuav di Venezia Michael Fried terrà quattro seminari dal 4 al 24 aprile 2018. Il ciclo si chiuderà poi con una conferenza pubblica il 10 maggio 2018 organizzata in collaborazione con palazzo Grassi – Punta della Dogana.
programma
3
aprile 2018
Venezia, Terese
ore 14.30 > 15.30 aula F
G. Careri / A. Mengoni
presentazione e inquadramento del lavoro di Michael Fried per le
iscritte/i al workshop
ore 16 > 18 aula
B1
seminario Michael Fried
The seminar will focus on the place of the beholder in French painting
and art criticism from the 1750s through the advent of Edouard Manet and his
generation. The art criticism of Denis Diderot will play a crucial
role.
10 aprile 2018
Venezia, Terese, aula B1
ore 16 > 18
On issues of theatricality and antitheatricality in the abstract
painting and sculpture of the 1960s and after. Among the artists to be
discussed are Frank Stella, Morris Louis, Kenneth Noland, Jules Olitski, and
Anthony Caro.
17 aprile 2018
Venezia, Terese, aula B1
ore 16 > 18
On the renewal of the issue of the beholder in the major art photography
of the late 1970s and after. Among the artists to be considered are Jeff
Wall, Bernd and Hilla Becher, Thomas Struth, and Thomas Demand.
24 aprile 2018
Venezia, Terese, aula B1
ore 16 > 18
On the prehistory/genealogy of those issues in seventeenth-century
painting, with particular emphasis on Caravaggio and Guercino
10
maggio 2018
Venezia, Teatrino di Palazzo Grassi
ore 18
conferenza di chiusura in collaborazione con Palazzo Grassi – Punta della Dogana:
"The Antitheatrical Imperative”
conferenza in inglese con traduzione simultanea in
italiano
informazioni
sul workshop di 2 crediti formativi (fascia D o F) >>
profilo biografico
Michael Fried è J.R. Herbert Boone Professor of Humanities and Art History a Johns Hopkins University (Baltimore, US). Dopo gli studi alle università di Princeton e Harvard è stato Rhodes Scholar al Merton College di Oxford; sin dagli anni della formazione sono stati importanti per lui gli incontri e i legami con artisti tra i quali Frank Stella, Anthony Caro, Jeff Wall e molti altri.
Nel suo lavoro Fried ha affrontato e ha contribuito a elaborare concetti-chiave dei dibattiti su modernismo, realismo, teatralità, autoritratto, corporeità e il cosiddetto “everyday”. Come critico, il suo nome è strettamente associato ad artisti come Morris Louis, Kenneth Noland, Jules Olitski, Frank Stella e Anthony Caro e, più recentemente, con fotografi come Jeff Wall, Thomas Struth, Thomas Demand, Luc Delahaye e James Welling, con lo scultore Charles Ray, i videoartisti Anri Sala e Douglas Gordon e il pittore Joseph Marioni (una lista certamente non esaustiva).
Come storico dell’arte è noto per la sua trilogia sulla pittura francese, dalla metà del XVIII secolo sino a Manet e alla sua generazione, riletta alla luce degli scritti sull’arte di Diderot e dei concetti di absorption e theatricality. Del 2008 è il suo testo sulla fotografia (il cui titolo in italiano suona “Perché la fotografia conta come arte come mai prima”) e ampia è la sua produzione sull’arte contemporanea che è, del resto, all’origine del suo lavoro e dei suoi scritti con il saggio seminale per il dibattito sul minimalismo “Art and Objecthood” (1967). È stato fellow e professore invitato nelle più prestigiose istituzioni di ricerca sulla storia e la teoria delle arti dal CASVA di Washington al Wissenschaftskolleg di Berlino, dalla J. Paul Getty Foundation al Collège de France e i suoi lavori hanno ricevuto numerosi premi.
bibliografia
Absorption and Theatricality: Painting and Beholder in the Age of
Diderot (University of
California Press 1980)
Realism, Writing, Disfiguration: On Thomas Eakins and Stephen Crane (University of Chicago Press 1987)
Courbet's Realism (University
of Chicago Press 1990)
Manet's Modernism, or, the Face of Painting in the 1860s (University of Chicago Press 1996)
Menzel's Realism: Art and Embodiment in Nineteenth-Century Berlin (Yale University Press 2002)
Why Photography Matters as Art as Never Before (Yale University Press 2008)
The Moment of Caravaggio (based
on the Andrew W. Mellon Lectures in the Fine Arts; Princeton UP 2010)
Four Honest Outlaws: Sala, Ray, Marioni, Gordon (Yale University Press 2011)
Flaubert's "Gueuloir": On Madame Bovary and Salammbô
(Yale University Press 2012)
Another Light: Jacques-Louis David to Thomas Demand (Yale University Press 2014).
After Caravaggio (Yale University Press 2016).
I suoi primi scritti sono stati ripubblicati in: Art and Objecthood: Essays and Reviews (University of Chicago Press 1998).