1968 | Iuav | 2018
mostra
4.12.18 > 17.1.19 Università Iuav di Venezia spazi dei Tolentini A 50 anni dal movimento del 68, lo Iuav di oggi si
racconta attraverso una mostra collettiva, fatta con le immagini, le parole e
i suoni di quella rivoluzione “del possibile” Al “68 che verrà” è dedicato il numero 156 della Rivista “Engramma” del Centro Studi ClassicA >> apertura lunedì-venerdì h. 10.30-17.30 chiuso dal 22 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019 |
1968 | Iuav | 2018
coordinamento scientifico | Monica
Centanni, Fernanda De Maio,
Michela
Maguolo, Raimonda Riccini
coordinamento organizzativo |
segreteria del rettore
coordinamento tecnico degli allestimenti | servizio tecnico eventi Iuav
È
una mostra collettiva, multifocale e polifonica. È il frutto
dell’incontro tra le generazioni: gli studenti che nel 68 erano allo Iuav
per studiare, in modi diversi, l’architettura e la città; gli studenti
che sono allo Iuav per studiare l’architettura e la città, ma anche le
altre arti e mestieri legati alla cultura del progetto, oggi.
I
testi, le immagini, le voci di Iuav 1968 sono il fondale su cui Iuav 2018 si
mette in scena. La posta in gioco è riuscire a riattivare – per
cortocircuito di pensieri e di percezioni – quella lontana, inaudita,
presa di parola che ha innescato una diversa qualità critica dello sguardo sui
fenomeni della realtà, e ha fatto rivoluzione cambiando per sempre il volto
dell’università e della scuola, ma anche, per tutti, il modo di stare al
mondo.
Iuav
è stato un luogo di nascita del 68: occupare i Tolentini significava, allora,
aprire le porte dell’ateneo alla città e alla società tutta, sperimentare
‘dal vero’ l’assunzione di una responsabilità politica e
culturale. Disegnare nuovi spazi per l’apprendimento, aggiornare
l’educazione all’architettura, stare dentro le questioni del
presente, rimescolare le carte delle burocrazie di voti e di esami, insistere
al bordo tra le urgenze poste dalla nascente società dei consumi e le forme
alternative di “lotta e di ricerca” per mettere a nudo le ipocrisie
dell’establishment, ma anche proporre un programma di studi diverso e più
coinvolgente e inclusivo.
Questo
il quadro, insieme ludico e serissimo, in cui i giovani dissidenti del 68
decisero di condurre la loro battaglia dentro e fuori lo Iuav. Il complesso dei
Tolentini, per una breve stagione, diventò la loro casa.
E
oggi?
programma
delle performance e degli eventi legati alla mostra >>
1968 ——> Iuav
“L’occupazione è l’unico strumento di lotta e di
ricerca. Iuav intorno al 68”
Galleria
del rettorato e Aula magna
a cura di Michela Maguolo
allestimento Elisa Petriccioli e Alessandro De Savi
Una ricostruzione, attraverso documenti e testimonianze delle proteste
studentesche allo Iuav che ebbero come fulcro l’occupazione di cento giorni
del 1967.
La raccolta di volantini, fascicoli, documenti, fotografie è l’occasione per restituire spessore a un periodo appiattito dai luoghi comuni e dalle critiche; comprendere le dinamiche di contestazione, presa della parola, apertura di una breccia. Dare conto della vitalità di una scuola che ha saputo fare dell’architettura lo strumento per la critica e la produzione di cultura. Il reportage fotografico di Elio Montanari, allora studente Iuav, racconta il momento cruciale dell’occupazione del 1967, in Aula Magna e in altri spazi dei Tolentini.
68 GIRI
Galleria denominata la
ghiacciaia
a cura di
Raimonda Riccini
progetto didattico Paola Fortuna, con Luca Fattore e Laura Scala
allestimento Giulia
Candita, Filippo Papa e Laura Scala
Immersi nelle
rivoluzionarie sonorità che all’improvviso irruppero nella quotidianità
di giovani e meno giovani, i giovanissimi studenti del corso di Fondamenti di
Design della comunicazione del Corso di laurea in Design industriale e
multimedia hanno messo di nuovo in movimento il pop e il rock di allora.
Guidati da Paola Fortuna in un progetto formativo sperimentale, gli studenti
hanno trasformato i suoni in segni, colori e forme, dando nuova vita alle
copertine di quei mitici dischi. Abituati a una musica senza supporto fisico,
smaterializzata, che si “scarica”, si sono misurati con copertine
iconiche, scoprendo i legami di un tempo fra suono e immagine, reinventando
così anche quelli del proprio tempo.
Edizione 1968
Biblioteca,
Tolentini
a cura di Mario Lupano e Saul Marcadent
La mostra elegge il 1968 come lente per osservare il posseduto della biblioteca Iuav, avvicinando libri e riviste che riportano quella data accanto all'anno di pubblicazione. L’emotività culturale e i significati simbolici del sessantotto cedono il passo alla casualità come dispositivo critico per generare scoperte e imprevisti.
Fissato il vincolo temporale, il progetto espositivo dispiega i documenti secondo il principio della buona vicinanza e amplifica le risonanze generate dagli accostamenti.
Iuav ——> 2018
a cura di Monica Centanni, Fernanda De Maio, Anna Fressola, Michela Maguolo, Matias Julian Nativo, Alessia Prati + Seminario Mnemosyne/Engramma
5 installazioni – selezione di progetti presentati da studenti Iuav. Più che opere in mostra da guardare, situazioni con cui interagire, frutto di spunti affinati nel corso di intensi seminari che si sono svolti nel corso del 2018.
Attivazione contemporanea del pensiero critico-rivoluzionario del 68, per innescare eventi coinvolgenti chiunque intenda farsi coinvolgere, con la volontà di guardare con altri occhi e misurare con altri corpi e parole il nostro presente.
AGITAZIONI PLASTICHE
ingresso Tolentini
concept e progetto di
allestimento Licia Bianchi e Gaetano Savio Intilla
Dal 68 al 2018 –
l’università e le agitazioni studentesche, ma non solo. L’azione è l’apice rappresentativo di quell’anno: il
sessantotto l’anno che riporta subito alla mente di chiunque, anche di
chi non lo ha vissuto, braccia tese, grida, manifestazioni, rivendicazioni e occupazioni. Il
corpo è agitazione e contestazione, l’affermazione del massimo performativo. Una generazione che si vuole liberare dalle classificazioni e che vuole la liberazione dei corpi
dall’ordine precostituito. La partecipazione è su tutte le scale sociali, anti classista. Il sessantotto
è movimento e
movimentazione dei corpi. I corpi sono plastici, colorati,
scanzonati, la plastica è il materiale per eccellenza, richiama la modernità, la big babol, l’impermeabilità e l’elasticità, è per tutti manifestazione di auto design.
La
capacità di emancipazione e d’identificazione di un corpus sociale viene, dopo
cinquant’anni,
scolpita nell’immaginario comune e
immortalata in pose plastiche. Il gesto sul corpo, del corpo,
si fa immagine. Dal 68 al 2018, la comunicazione è immagine immediatamente diffusa che agisce sui corpi e
sui loro movimenti. Dai movimenti politici, le azioni di quegl’anni, alla politica dei movimenti dei corpi,
le mobilitazioni protette, sicure o controllate di oggi. Il corpo è sempre informato e performato. L’informazione è a portata di mano per qualunque emergenza, la preservazione è necessità.
DISPOSITIVO
CORSICONTRO: PRASSI DIALETTICA OGGI
Padiglione
open day
concept e progetto di allestimento Andrea Nicolò Malaguti
Partendo dalle istanze e dai temi che ispirarono i movimenti del 68, l’installazione si concentra sulla gestione e l’organizzazione dei corsi Iuav, analizzandone contemporaneamente l’assenza di interazione dialettica e il potenziale. Gli studenti, passivamente e privi di bussola, accettano qualsiasi nozione senza affinare mezzi critici per opporsi allo status quo. Il ciclo di corsicontro è orientato soprattutto sulla didattica dell’arte oggi, e propone un utopico corso di laurea alternativo di stampo transdisciplinare, in lezioni, discorsi/dibattiti aperti a professori e studenti.
REVONANCE
Aula
magna
concept e progetto di allestimento Ettore Garbellotto
Riproduzione artistica di registrazioni realizzate nel periodo intorno al 68: contrappunti sonori tra energia rivoluzionaria e potenziale violento. La violenza del terrorismo e delle stragi segna il culmine e insieme la fine della stagione del 68: c’erano alternative?
SINE QUA NON
ingresso Aula magna
concept e progetto di
allestimento Teresa Satta
Una installazione che
ripesca elementi dall’universo visivo degli striscioni “da
occupazione” e ripropone la questione dell’acronimo IUAV. Al centro
è però l’antinomia parola/silenzio, e in particolare il silenzio come
materiale della sintassi espressiva, tempo e luogo della riflessione che sta
tra parola e parola. Prendere
parola è un’azione di responsabilità, di generosità. Prendere parola è
dare voce a chi non ne ha. Il silenzio
– elemento costitutivo di una biblioteca – ex convento – e
dell’ambiente educativo più in generale – non è solo assenza di
parola, di suono o rumore: è una pratica di ricerca comunicativa che permette
finalmente l’emergere di una possibilità (l’inversione di un
pensiero, ad esempio).
Nello IU?V di oggi, qual è
la fessura per la quale riuscirebbe a filtrare uno spazio/tempo LIBERO?
ULTRA PATHOS –
GIUOCO TATTICO
chiostro
concept e progetto di allestimento Lucia Bergamaschi e Emanuele Rinaldo Meschini
in collaborazione con Simone Rossi
Il progetto prende spunto
da una riflessione sullo spazio, in particolare quello veneziano, che
nelle attuali disposizioni normative comunali dell’art. 28 vieta il
gioco in aree pubbliche in forza di un generico ideale di sicurezza e
quiete pubblica. Sicurezza
a garanzia della quale il recente d.l. 13/2017 cd. Minniti-Orlando ha trasposto la disciplina relativa
dal D.A.SPO sportivo all’ambito urbano, creando un cortocircuito con
il concetto di “decoro urbano”.
Nello spazio interstiziale
tra legalità, illegalità ed extra-legalità che il divieto di
occupazione civile o ludica dello spazio pubblico evoca, si inserisce
“Ultra pathos – Giuoco tattico”: in campo è la
possibilità di attivare un dialogo “di squadra”
attraverso un gesto performativo che coinvolga la
comunità studentesca Iuav – con l’intensità del
“pathos” che anima la partecipazione totale necessaria
alla vita activa e, insieme, l’elaborazione di una
tattica per la riappropriazione dello spazio pubblico.
Il torneo sarà affiancato
da una -zine e da una serie di seminari di approfondimento sul D.A.SPO.
Le
installazioni / performance
“Agitazioni
plastiche”, “Dispositivo corsicontro: prassi dialettica
oggi”,
“Revonance”,
“Sine qua non”, “Ultra pathos: giuoco tattico”
sono state
ideate e realizzate da studenti Iuav che hanno partecipato al
concorso
/ contest 1968 | Iuav |2018 >>
ringraziamenti
Elio
Montanari con Umberto Ferro (fotografie); Alberto Cecchetto, Roberto
D’Agostino, Marco De Michelis, Aldo De Poli, Giovanna Franco Repellini,
Sergio Staino (fonti orali o quasi)
fonti
documentarie Iuav
Archivio Progetti,
Archivio storico, Biblioteca