Che cos’è Villard?
Dal 1999, Villard è un seminario itinerante di progettazione architettonica, a cadenza d’anno accademico, che vede oggi coinvolte, in collaborazione con istituzioni culturali ed enti locali, una selezionata gamma di università, italiane ed estere: le scuole di architettura di Alghero, Ascoli Piceno, Cagliari, Genova, Mantova, Milano, Napoli, Palermo, Parigi, Patrasso, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia e la scuola di ingegneria di Ancona.
Il seminario accoglie fino a 10 studenti per ciascuna scuola partecipante, selezionati in base a criteri di merito. Il programma prevede la messa a punto di un progetto a tema, che in genere è proposto da amministrazioni comunali o enti analoghi, comunque legati alle realtà territoriali. Il tema viene presentato all’inizio del seminario e sviluppato nel corso delle diverse tappe. Il viaggio costituisce la struttura portante del seminario, quale strumento di conoscenza delle città ove il seminario sosta. Durante ogni tappa, con l’apporto dei docenti delle facoltà partecipanti, si tengono incontri, lezioni, conferenze, visite guidate e mostre.
Ciascuna tappa dura 3-4 giorni. Il lavoro di progettazione viene svolto principalmente negli orari che le singole sedi dedicano al workshop. L’itineranza del seminario fa sì che gli studenti entrino in contatto con luoghi fisici e culturali diversi, incrociando esperienze e conoscenze con docenti e studenti di altre sedi. Il seminario si conclude con un evento finale: la mostra, con la presentazione e premiazione dei progetti migliori. Quale strumento duraturo di memoria e condivisione, viene poi dato alle stampe un catalogo, con i lavori degli studenti e gli apporti critici raccolti durante tutto il seminario.

Stadi intermedi di città è il tema di Villard:26. Da tempo le città contemporanee sono alle prese con le riscritture dei loro territori. 
Dopo la grande espansione novecentesca – in cui gli organismi urbani hanno ampliato a dismisura le loro dimensioni ed i loro perimetri sperimentando forme e modelli differenti con cui declinare il tema
della modernità – il tempo presente ci chiama a ridefinire i principi e le forme del nuovo a partire, soprattutto dalla risignificazione di ciò che abbiamo ereditato dal Novecento. Parafrasando Nicolas Bourriaud, il tema della contemporaneità sembra riguardare non tanto cosa fare di nuovo ma, piuttosto, capire cosa farcene di ciò che già abbiamo (Bourriaud, 2005). Questa particolare prospettiva da cui guardare alla città e all’architettura viene proposta dal Villard:26, in sinergia con la Città Metropolitana di Palermo, come opzione strategica per la rigenerazione di una ampia area della città di Palermo caratterizzata da alcuni impianti architettonici segnati da una dimensione di transito della loro esperienza urbana e sociale. Si tratta di aree prevalentemente monofunzionali, in dismissione e/o in trasformazione, sovente chiuse dentro recinti e dalle temporalità alterne o incerte: luoghi un tempo
rappresentativi di riti collettivi entro spazi definiti, la cui identità viceversa vive oggi uno stadio intermedio della loro esperienza urbana.
Posti in sequenza, da nord a sud, sul piano che dal Monte Pellegrino, attraverso il Parco della Favorita, giunge sino al mare - lo Stadio di calcio Renzo Barbera, la Fiera del Mediterraneo, e i Mercati Ortofrutticoli del piano dell’Ucciardone costituiscono i sistemi e gli edifici complessi di cui Villard:26 propone una postproduzione architettonica ed urbana, accompagnata da un ripensamento del segno infrastrutturale della metropolitana e delle sue stazioni; e dalla riconversione ecologica dell’intera aerea a partire dagli obbiettivi di sostenibilità e resilienza di Reinventing Cities, la competizione internazionale promossa dal network globale C40, a cui Villard intende guardare. 
Il tema proposto dunque riguarda i paesaggi della postproduzione fatti di recinti, infrastrutture ed edifici complessi segnati dalla presenza costante del Monte Pellegrino; e inteden promuovere il ripensamento culturale dell’edificio monofunzionale, connotato da un carattere di omogeneità morfologica, in direzione di una mixitè funzionale che riaggiorna l’antica nozione di utilitas, prediligendo ibridazioni, compresenze, contaminazioni, simultaneità e temporalità differenti.

Programma
7-9 novembre 2024
Palermo a cura dell’Università degli Studi di Palermo

12-14 dicembre 2024
Roma a cura dell’Università degli Studi di Roma Tre

27 febbraio e 1 marzo 2025
Napoli a cura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II

3-5 aprile 2025
Milano a cura del Politecnico di Milano

8-10 maggio 2025
Genova a cura dell’Università di Genova

3-5 luglio 2025
Palermo a cura dell’Università degli Studi di Palermo

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