Undergraduate and graduate programmes offered by the University iuav of Venice:

 

BA Arti Multimediali Degree Show a Ca’ Tron

mostra finale delle studentesse e degli studenti triennali di Arti multimediali dell’Università Iuav di Venezia

inaugurazione: 4 luglio 2023 ore 18

Ca’ Tron, Santa Croce 1957 Venezia

apertura: 4 luglio - 7 luglio 2023, ore 10 > 17

 

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3 luglio 2023

 

COMUNICATO STAMPA

 

Testi generati dal computer, filmati recuperati, molte storie coadiuvate da monitor, fotografie, suoni prodotti artificialmente ma anche dipinti e una scultura per fare compagnia mentre si cammina: questo e altro trova spazio a Ca’ Tron per la mostra BA DEGREE SHOW 2023.

Per la prima volta il Curriculum di Arti Multimediali dell’Università Iuav, di cui il docente di Estetica Emanuele Arielli è referente, organizza un Degree Show, vale a dire una mostra conclusiva di un percorso di studi che si fa portavoce della qualità e dello spirito di una scuola che si distingue da ciascun altro esperimento simile nelle università italiane, inclusi i DAMS, grazie al dialogo serrato che ha luogo tra discipline teoriche e laboratori dedicati al fare: un sogno che ha il suo riferimento nella colta interdisciplinarietà del Bauhaus.

 

I risultati possono essere artistici o curatoriali: un riflesso di come queste due sfere si siano intrecciate nel corso degli ultimi decenni. A vent’anni dalla sua istituzione, studenti e studentesse uscite dal corso hanno intrapreso percorsi non solo in queste due direzioni, ma anche nel design grafico, nella cinematografia, nella comunicazione a vari livelli, con una predominanza per la creazione di immagini.

È di grande soddisfazione che alcuni laureati abbiano oggi un riconoscimento internazionale, ultimo Diego Marcon che in un solo anno è stato celebrato da una partecipazione alla Biennale di Venezia e da una mostra personale presso la Fondazione Prada. Tra i primi allievi, non può sfuggire quello di Thomas Saraceno, ormai stella consolidata.

 

Organizzare un Degree Show non è facile, perché dovrebbe restituire in un luogo e in un tempo unitari un itinerario formativo molto mosso, tanto più in questo triennio caratterizzato dalla didattica a distanza a cui ci ha obbligato la pandemia.

Però vale la pena di provarci, mettendosi in scia con le più importanti scuole d’arte del mondo: non è infrequente che le loro esposizioni siano i luoghi dove galleristi e curatori vanno a vedere se ci sono nomi nuovi da includere nelle loro scuderie.

In questo caso a selezionare le opere e i loro autori sono stati quattro artisti-docenti, scelti tra coloro che hanno guidato i laboratori trimestrali in cui si svolge la parte progettuale e pratica della didattica.

L’allestimento ha preso forma a Ca’ Tron, la sede dell’Università Iuav che si affaccia sul Canal Grande. I lavori sono stati supervisionati da un gruppo curatoriale che ha affrontato la sfida con un budget ridottissimo, facendo della massima economicità la cifra dell’allestimento.

Le opere si manifestano nelle tecniche più svariate, dalla performance alla scultura oggettuale, dagli interventi sonori al montaggio cinematografico di found footage, seguendo in questo lo spirito di una scuola che nasce eclettica e aperta a ogni media, nella convinzione che l’atto artistico sia parte di un processo di pensiero, cioè costituisca una ricerca volta al sapere più che a risultati emotivi o estetici.

 

Commenta Emanuele Arielli: «Ogni opera può esprimersi suscitando emozioni e sensazioni, purché non perda di vista l’obiettivo che già le diede Marshall Mc Luhan: cogliere gli snodi del tempo, spesso con più tempestività e maggiore impatto di un saggio o di un’equazione. Certamente, ci troviamo di fronte a linguaggi non facili da comprendere, ma non dobbiamo dimenticare che sono il frutto di più di un secolo di sperimentazioni e che, oramai, hanno dietro di sé il sostegno e la tradizione delle avanguardie. Per quanto acerbi, i risultati di questo Degree Show assorbono quella lezione e la adattano al nostro tormentato presente».

 

 

hanno selezionato le opere i docenti/artisti:

Jacopo Miliani, Diego Tonus, Luca Trevisani, Daniele Zoico

 

artiste e artisti partecipanti:

Giorgia Balbi, Diaphanus (2022) Video, color/sound 4’ 32’’

Giovanni Bon, Katabasi (2023) Cortometraggio 4:3 HD, color/sound 13’ 41”

Nicolò Brunetta, Vettori (2022) Subwoofer, polline

Sveva Conte, Cartografia dei ricordi (2021-in corso) Quadernetti A5 a righe

Brenno Damian, No intention (2023) Olio, acrilico, spray e pastelli a olio su tela, 120 x 80 cm

Riccardo Fabris, Ibrido Irlanda (2022) Carnet di viaggio

Alessia Franzese, Mnemo-eikona (2022) Found footage, AI generated images e audio track, 6’ 03’’

Leone Maria Kervischer, Nel mutar in transito una casa (2021) Documentazione performance, indumenti, rami, filo di cotone, pioggia e fango

Vishaka Moretto, The day I married my right ear (2022) Documentazione performance

Martina Parisi, Anatomia del deforme (2021) Poliuretano espanso e pittura acrilica, misure variabili

Suchawadee Phiakhot, Anche Dio mangia (2023) Cortometraggio, color/sound 3’ 17”

Matteo Rattini, Didascalie (2022) Testo artificialmente generato, schermo e-ink 15 x 10 cm

Marco Reghelin, L’Ospite (2022) stampa Fine Art su carta Hahnemühle Photo Rag, fotografia digitale 20 x 13,35 cm cad.

Mattia Triple Rotelli, Post-nostalgia (2022 - in corso) Carta Agfa Gevaert Brovira scaduta,10,5 x 7,4 cm cad.

Stefano Stoppa, Serie Ambienti Ricordati (2022 - serie aperta) CGI, stampa ai sali d’argento

Erica Toffanin, Scultura per camminare (2021) Argento

 

 

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