Film in formato Pathé Baby, un nuovo progetto
per la loro digitalizzazione e valorizzazione A settembre una call to action per
coinvolgere cittadini, enti territoriali e appassionati. |
19 luglio 2022
COMUNICATO STAMPA
Allargare lo sguardo sulla
storia del Novecento attraverso le immagini fissate su pellicole
cinematografiche molto particolari, diffuse a partire dal 1922 per un pubblico
esplicitamente amatoriale. Saranno raccolte, digitalizzate e valorizzate
grazie ad una nuova iniziativa messa in campo da RI-PRESE, spin-off
dell’Università Iuav di Venezia, insieme a Fondazione di Venezia, Fondazione
M9, Museo del 900 e Fondazione Iuav.
È l’obiettivo del progetto “ININFIAMMABILE - Campagna di
raccolta per il centenario del cinema amatoriale” che i partner
intendono realizzare attraverso una vera e propria call to action alla
quale potrà partecipare chiunque, sul territorio del Veneto, si ritrovi fra i
vecchi cimeli di casa le storiche pellicole in formato 9.5mm “Pathé
Baby”, largamente utilizzate dalle famiglie negli anni Venti e
Trenta e delle quali ricorre nel 2022 il centenario.
Il progetto sarà presentato ufficialmente subito dopo l’estate, durante
la 79a Mostra del cinema di Venezia, grazie al supporto della Veneto Film
Commission. Immediatamente dopo, inizierà la chiamata a raccolta dei film,
con modalità che saranno comunicate durante la presentazione e attraverso i
canali istituzionali e social dei partner coinvolti. Ma, in attesa di
settembre, è già il momento, per chi sa di avere pellicole Pathé Baby, di
tirarle fuori da soffitte e cantine, e di tenerle pronte per il momento in cui,
grazie a questo progetto interamente sostenuto dai partner, ci sarà la
possibilità di procedere alla digitalizzazione ad alta risoluzione dei
supporti, le cui immagini e memorie entreranno a far parte dell’Archivio
Audiovisivo della Memoria Territoriale di RI-PRESE e della collezione
permanente di M9 – Museo del ’900, in vista di usi espositivi,
didattici e di condivisione con l’intera cittadinanza.
La storia dei film Pathé
Baby inizia nel 1922, esattamente un secolo fa, quando i fratelli Pathé
mettono in commercio in Francia, ad appena 27 anni dalla prima proiezione
cinematografica Lumière, il formato cinematografico 9.5mm, pensato in
maniera specifica per un uso domestico e familiare. Il Pathé Baby è
ininfiammabile: non prende fuoco come le pericolose pellicole in nitrato
usate nei cinema. Il successo è grande, non solo in Francia, ma anche in
Italia, grazie soprattutto a questo aspetto, ma anche alla semplicità
d’uso degli innovativi set costituiti da cinepresa e proiettore a
manovella, e alla qualità molto alta delle immagini.
Su queste pellicole con la
caratteristica “perforazione centrale”, vengono impresse
scene familiari, eventi di comunità, viaggi, città, attività artigiane e
manifatturiere; questi sono i soggetti privilegiati tra i primi appassionati
del cinema amatoriale in formato Pathé Baby, che a Venezia trova fra i propri
estimatori anche l’eclettico artista Mariano Fortuny, oltre al
critico, sceneggiatore e regista Francesco Pasinetti, che girò in Pathé
Baby il suo primo cortometraggio. Il formato 9.5 mm fu utilizzato
principalmente negli anni Venti e Trenta, per lasciare nei decenni successivi
spazio ad altri supporti per il cinema amatoriale, come l’8mm e il
super8.
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