L’Università Iuav di Venezia entra nella Conferenza delle Parti (COP 27) dell’United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC)

L’Università Iuav di Venezia entra nella Conferenza delle Parti (COP 27) dell’United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC)

L’Ateneo veneziano in prima linea con le accademie internazionali per la lotta al cambiamento climatico alla Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Si conclude oggi la 27° Conferenza delle Parti (COP 27) promossa dalle Nazioni Unite per coordinare l’azione contro il cambiamento climatico che ha riunito i leader mondiali a Sharm El-Sheik. L’Università Iuav di Venezia ha partecipato per la prima volta alla Conferenza come istituzione accreditata dall’UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), l’organo delle Nazioni Unite che ha il compito di concertare gli sforzi globali per contrastare il riscaldamento globale e gestirne gli effetti sul pianeta.

Con l’adesione alla COP 27 Iuav prende un impegno fondamentale per il suo futuro, sia come accademia in dialogo con le istituzioni internazionali che come centro di ricerca di eccellenza.

Con questo obiettivo l’ateneo veneziano ha organizzato e promosso l’evento pubblico Accademia italiana e pianificazione dell'adattamento climatico. Esperienze e riflessioni che si è svolto oggi al padiglione italiano del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.

 

La delegazione dell’Università Iuav di Venezia ha aperto la tavola rotonda con una riflessione sul ruolo dell’accademia italiana nella gestione dell’adattamento al cambiamento climatico a livello nazionale e internazionale. Tra gli ospiti Roberta Ianna (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica), Nicola Tollin (University of Southern Denmark), Patrizia Lombardi (RUS - Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile e prorettrice del Politecnico di Torino) e Marco Frey (Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa).

 

Iuav si presenta alla COP 27 con due giovani accademici under 35 delegati a rappresentare l’impegno dell’ateneo sia nei confronti della comunità internazionale che verso le nuove generazioni di ricercatori e accademici: urbanisti e dottori di ricerca made in Iuav, gli architetti Carlo Federico dall’Omo e Vittore Negretto sono stati scelti come ambasciatori dal rettore per il loro impegno scientifico e accademico sui temi delle culture del progetto per l’adattamento al cambiamento climatico.

 

Commenta Benno Albrecht, rettore dell’Università Iuav di Venezia:

“La nostra Università è a Venezia, uno dei luoghi più fragili ed esposti agli effetti dell’azione dell’uomo e degli impatti del cambiamento climatico. Per noi che ambiamo all’eccellenza nelle culture del progetto è imprescindibile leggere in questo rapporto con il territorio un dovere e un’opportunità. Abbiamo infatti il compito di dimostrare come il fare progetto possa marcare la differenza anche in condizioni estremamente complesse e abbiamo l’opportunità di dimostrare che il made in Italy può essere un modello da seguire. Iuav prende con la massima serietà l’impegno alla COP27, perché la ricerca, le forme dell’educazione e il retaggio culturale della nostra università hanno un valore che può e vuole essere condiviso.”

 

A rinnovare l’impegno dell’ateneo veneziano anche la dichiarazione del direttore della ricerca Iuav Francesco Musco:

“Il dialogo tra ricerca, politica, istituzioni, investitori e cittadini è imprescindibile per pensare a un’azione climatica efficace. L’università è aperta e in ascolto. Tanto è stato fatto in questi anni grazie alle risorse ottenute dalla Comunità Europea, ma anche – e soprattutto – grazie alla visione di una nuova generazione di ricercatori e amministratori che guarda all’Europa come un esempio di dialogo. L’impegno del nostro ateneo con le Nazioni Unite è operativo e si basa su una solida esperienza di collaborazione con un territorio complesso in cui i confini amministrativi e della competenza istituzionale vengono sfumati dagli impatti del cambiamento climatico. Vogliamo mettere a disposizione le nostre competenze e crescere con la comunità internazionale”.

 

L’incontro si svolge all’interno del secondo evento COP più grande della storia dopo quello di Glasgow del 2021, con la partecipazione di 90 capi di stato e rappresentanti di oltre 190 Paesi, con un totale di circa 33.500 partecipanti.

 

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