Per ogni
scuola un campo Per la prima
volta il mondo accademico dell’architettura si occupa in modo
sistematico della scuola con una ricerca di
rilevante interesse nazionale finanziata dal MUR e un ciclo di seminari 11 e 25
novembre – 3 e 9 dicembre 2021 Università Iuav di
Venezia |
24 novembre 2021
COMUNICATO STAMPA
744 piccole scuole con pluriclassi nel solo
Veneto, distribuite con intensità variabile tra i comuni delle 7 province:
questo il primo dato di una delle ricerche sul mondo della scuola condotte
all’interno dell’Università Iuav di Venezia, grazie al progetto di
rilevante interesse nazionale finanziato dal Ministero dell'Università e della
Ricerca, intitolato Pro.s.a. Prototipi di scuole da Abitare: nuovi modelli
architettonici per la costruzione, il rinnovo e il recupero resiliente del
patrimonio edilizio scolastico e per costruire il futuro, in Italia.
Il responsabile nazionale è Alberto Ferlenga, docente di composizione
architettonica e presidente della Fondazione Iuav, che coordina trentatré
studiosi di architettura, design, pedagogia, ingegneria e sociologia coinvolti
attraverso quattro atenei del sud, centro, nord Italia e Indire,
l’istituto nazionale per la documentazione, l’innovazione e la ricerca
educativa, oltre al gruppo di ricerca Iuav.
Con il ciclo di seminari “Per ogni scuola
un campo”, Iuav affronta il tema della cura del patrimonio delle
architetture scolastiche partendo da Venezia come città modello per
l’educazione della next generation all’insegna di
sostenibilità, inclusività e bellezza e come spunto per immaginare la scuola
del futuro, quale attore/motore che agisce in stretta relazione con il contesto
ambientale e con le sue fragilità.
Per i quattro seminari affidati alla cura di
quattro ricercatori che, oltre Pro.s.a., intercettano realtà Iuav interessate
al mondo italiano della scuola – la cattedra Unesco per i Migranti, il
centro studi Vault dell’infrastruttura della ricerca Ir.ide, il Cluster
Citylab – sono stati messi a punto temi e contenuti in cui si è scelto
d’intrecciare gli esiti di questa ricerca con quella che, in parallelo e
già da diversi anni, viene condotta da altri enti pubblici e privati: La
Fondazione Agnelli, il laboratorio Città Sostenibile-ITER, Città di Torino,
l’Agenzia di ricerca sociale Codici.
Con il seminario “Scuola-comunità-città:
se la scuola si apre al territorio” l’obiettivo è mostrare
alcune sperimentazioni che illustrino come e perché ripensare gli spazi e i
tempi della scuola, per fare in modo che essa possa svolgere un ruolo più
attivo ed esplicito nell’abitare e fare città oggi.
Con “Imparare dagli spazi di apprendimento”
vengono illustrati sia la scuola come architettura analoga che nel
passato ha consentito di costruire un parallelo con la struttura fisica della
città, sia la città come spazio di apprendimento.
Nel seminario “Scuola Made in”
gli interventi previsti raccontano il ruolo iconico assunto da alcune
architetture scolastiche e il modo in cui queste architetture segnano e
sottolineano l’identità di una comunità e di un paesaggio, promuovendo un
loro riconoscimento anche dal punto di vista dell’adeguamento tecnologico
e costruttivo. Lo spunto sono le scuole d’autore Valdadige, di cui tre
sulle oltre trenta realizzate, su progetto degli architetti Gino Valle e
Giorgio Macola, tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, si
trovano a Mestre.
Infine nel seminario “Un patrimonio
ordinario di scuole e piccole scuole” il portato culturale della
scuola come nuovo centro civico viene discusso alla luce della transizione
sociale che stiamo vivendo a causa del fortissimo calo demografico.
Fernanda De Maio, docente di Composizione architettonica dello
Iuav, coinvolta nella ricerca e nel ciclo di seminari così commenta: “Per
la prima volta con la Ricerca Pro.s.a. il mondo accademico che ruota intorno
all’Architettura si occupa in modo sistematico della scuola. Si tratta di
uno studio che attraverso mappe e carotaggi su casi studio specifici aiuta a
precisare modi e tempi per intervenire in questo ambito con i fondi previsti
dal PNRR, anche alla luce della cosiddetta dwelling perspective (la
prospettiva abitativa), un approccio ecologico all’architettura e al suo
progetto che tende a sfumare la relazione di estraneità con cui
tradizionalmente l’architettura viene accolta nell’ambiente
naturale. Questo approccio è importante tanto più in Veneto, tanto più in
relazione al patrimonio delle sue 744 piccole scuole, vere e proprie
avanguardie educative ma anche presidi per immaginare questi edifici come nuove
piattaforme culturali, in modo speciale per i piccoli comuni delle quattro aree
interne venete”.
https://prosascuoledabitare.eu
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Servizio Comunicazione
Cecilia Gualazzini
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