Venezia, 25 luglio 2020
W.A.Ve.
2020: Scenari post-Covid Si
è conclusa l’edizione 2020 dei Workshop di Architettura organizzati
dall’Università Iuav di Venezia |
COMUNICATO STAMPA
Si è conclusa venerdì 24 luglio alle 18.30 la
diciannovesima edizione di WAVe 2020, Workshop di architettura dell'Università Iuav di
Venezia, intitolata Post Covid Scenarios, con la
proclamazione online dei vincitori. L’appuntamento, ormai ricorrente
nella scena culturale veneziana, quest'anno per la prima volta si è svolto
sperimentando la didattica a distanza, con 1200 studenti guidati da una
sessantina di architetti – docenti e collaboratori – collegati
da tutto il mondo.
WAVe è stato il primo workshop di architettura a lavorare su sugli
scenari post-Covid, cercando di prefigurare il futuro che ci aspetta, trasformando il workshop in un osservatorio privilegiato e in tempo
reale sulle conseguenze dell’epidemia in ogni parte del mondo.
I PROGETTI PREMIATI
Tra i progetti proposti dai 27 atelier
partecipanti, la giuria composta dagli architetti Renato Bocchi
(Iuav), Juan Manuel Palerm (ESP), Maruša Zorec (SLO) ha deciso di
attribuire due primi premi ex-aequo a:
:: With or without you ::
workshop guidato del cileno Alberto Moletto e dall'italiano Umberto
Bonomo che da molti anni vive e lavora in Cile
La proposta progettuale costituisce un
ripensamento delle metropoli in relazione all'attuale pandemia: i progetti
smontano e ampliano architetture iconiche del '900, evidenziando la
necessità di trasformare le città che abbiamo ereditato attraverso la
trasformazione delle infrastrutture, degli spazi e degli edifici pubblici
fino alla cellula abitativa e agli spazi domestici.
:: Home sweet home ::
workshop guidato da Roberto Cremascoli di COR Arquitectos
Il progetto parte da alcuni esempi della
modernità di “casa rifugio”, ma allarga la riflessione al
riutilizzo di edifici che in una situazione di emergenza possono costituire una
risorsa. Il caso studio è il riutilizzo dei padiglioni della Biennale di
Venezia – che normalmente “vivono” soltanto durante gli
eventi di arte e architettura, chiusi per l'edizione del 2020 –
attraverso adeguati adattamenti spaziali per affrontare situazioni di emergenza
sanitaria, ma garantendo qualità e intimità della dimensione domestica.
La giuria ha attribuito inoltre premi per le
seguenti categorie:
Housing, Public
space, Public buildings.
Premio come migliore progetto per la
categoria Housing:
:: High-rise vacancy: dalla pianta libera generica allo spazio
domestico personalizzato ::
tenuto dalla coppia di architetti cileni Beals Lyons
Il progetto indaga le possibili trasformazioni
della pianta libera generica di un edificio alto per uffici in uno spazio
personalizzato e intimo di una casa. Invece di pensare a un futuro basato sul
distanziamento sociale e sull’isolamento, la proposta riflette su come
tornare a vivere insieme reinventando le architetture che durante l'emergenza
sono rimaste disabitate mentre quelle domestiche subivano un sovraffollamento.
Premio come migliore progetto della
categoria Public space:
:: Air-Vague. “A place that allows the sky to come down to touch
the inhabitant” ::
workshop guidato dall’architetto brasiliano Carla Juaçaba
Gli studenti hanno proposto e identificato nelle loro città “punti
ciechi” per trasformarli in nuovi spazi collettivi. Tra i
casi studio L’ex Lanificio Cerruti di Vittorio Veneto, l’ex
Mattatoio e il Foro Boario di Padova, alcuni sestieri del centro storico di
Venezia. I progetti tentano di riqualificare queste parti di città guardando lo
spazio pubblico come luogo di incontro ed espansione naturale dello spazio
privato.
Premio come migliore progetto della categoria Public
buildings:
:: Sconfinamenti: un lessico alternativo per gli spazi
dell’apprendimento ::
workshop tenuto da un gruppo di giovani architetti di Torino: BDR Bureau Il workshop individua 12 casi studio di edifici scolastici costruiti
in Italia a partire dal 900. I progetti immaginano di integrarli e
ampliarli, nel tentativo di costruire di un lessico alternativo per gli
spazi di apprendimento, fondato sull’idea di sconfinamento e transizione:
tra interno ed esterno, tra pubblico e privato, tra la scuola e la città, luoghi
d'apprendimento che si integrano e confondono.
ex-aequo per la categoria Public buildings:
:: Vuoto In/visibile ::
tenuto da Alberto Collet e Christopher Micallef (Italia e Malta).
Gli studenti sono stati coinvolti
nell'indagine di nuove tipologie, dalla residenza al museo, dall'università
all'aeroporto con l'obiettivo di dare qualità a spazi marginali, il cui senso è
stato messo in crisi dalla situazione pandemica. Spazi vuoti e improvvisamente
disabitati divengono nuove architetture popolate in cui lo spazio aperto si integra
con quello residenziale, quello lavorativo con nuovi paesaggi.
ALVARO SIZA A WAVE
Durante la "visita" video a WAVe
di Alvaro Siza, uno dei maestri dell'architettura contemporanea,
seguita da 900 spettatori, si è parlato della situazione di fermo del suo intervento
alla Giudecca (progetto iniziato nel 1985); in particolare, non vi è
nessuna certezza sulla realizzazione della piazza, cuore dell'intervento, che
– se attuata – oltre a completare il complesso di case sociali
costituirebbe un'importante occasione di spazio pubblico per gli abitanti
dell'isola.
Il rettore Alberto Ferlenga: «Iuav si è
impegnato a farsi promotore di un appello alle istituzioni perché si trovino i
(per altro esigui) finanziamenti necessari per completare l'opera e perché Venezia
non perda l'occasione per avere nella sua completezza l'opera di un grande
architetto e non rinunci a uno spazio di ritrovo nuovo per i suoi abitanti».
contatti
Università Iuav di Venezia
Servizio comunicazione
Cecilia Gualazzini
+ 39 041 257 1826 /
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