Venezia, 22 maggio 2020
Una tattica
per la fase 2 Parola
chiave: partecipazione |
COMUNICATO STAMPA
Ripensare e ricostruire lo spazio pubblico è
una delle priorità che lo stato di emergenza ha messo in luce. Dopo due mesi di
città vuote e silenziose, in queste prime giornate di riavvio la sensazione che
si respira è che ci sia una maggiore “voglia di città”, un
desiderio forte di riappropriarsi degli spazi pubblici che non sono più solo
“di passaggio”.
Ma in che modo le nostre città potranno convivere con il Coronavirus? Come
dotarsi di nuovi strumenti che permettano di vivere insieme secondo le regole,
senza rinunciare al dialogo, alla collaborazione, alla socialità? Come
riorganizzare lo spazio pubblico in modo rapido, efficiente, efficace ma
soprattutto tutti insieme?
Queste le domande che si sono posti alcuni
studenti della laurea magistrale in Pianificazione dell’Università
Iuav di Venezia (Gianluca Bassanese, Arianna Brestuglia, Pietro Legnani,
Vittoria Ridolfi), che studiando le politiche urbane
hanno individuato una risposta efficace nell’urbanistica tattica.
Un approccio recente, ma già conosciuto e diffuso in molti paesi e sperimentato
positivamente dal Comune di Milano.
Obiettivo dell’urbanistica tattica è cambiare e migliorare la
fruizione dello spazio pubblico con l’adozione di tre importanti
strumenti:
– la collaborazione dei cittadini,
dal dialogo tra associazioni di quartiere al coinvolgimento
dell’amministrazione pubblica. La partecipazione è il concetto
chiave dell’urbanistica tattica, che dà ai cittadini la possibilità di
pensare e collaborare attivamente alla costruzione degli spazi, di creare una
città le cui forme e funzioni vengono direttamente da coloro che la abitano.
– il basso costo di piccoli interventi immediatamente
realizzabili: dalla creazione di percorsi sulla pavimentazione alla
realizzazione di nuove sedute e nuovo arredo urbano;
– la temporaneità: elemento chiave di questo approccio e forse del
futuro delle nostre città: interventi brevi, temporanei e immediati, per
coinvolgere i cittadini, renderli promotori e protagonisti e permettere loro di
scegliere in che modo vivere i propri spazi.
Proprio studiando l’esempio di Milano, realtà
all’avanguardia dal punto di vista del dialogo tra amministrazioni e
cittadini, gli studenti di Pianificazione Iuav hanno presentato
una proposta per la città di Firenze, in particolare per il
quartiere di San Lorenzo che ospita il Monastero di Sant’Orsola, una
scatola vuota da anni nel cuore del capoluogo toscano. Gli studenti hanno avuto
la possibilità e il privilegio di conoscere quella realtà, di dialogare con i
suoi attori e di assistere attivamente ai processi partecipativi. La loro idea
è stata proposta all’Ordine degli Architetti, all’Università di
Firenze, all’associazione Santorsolaproject,
già intenzionati a portare avanti i risultati ottenuti in un anno di dialogo
con la cittadinanza.
La fase 2 e quelle che seguiranno sono determinanti per il nostro futuro e l’urbanistica
tattica è in grado di rispondere a molte questioni aperte dall’attuale
situazione. Tutto va riorganizzato secondo le nuove regole: ampliare gli
spazi pubblici per mantenere le distanze di sicurezza senza precludere la
convivialità e lo scambio tra le persone. C’è bisogno di far respirare
città e cittadini. E c’è bisogno di salvaguardare l’ambiente,
incentivando gli spostamenti ecologici con nuovi percorsi e nuove tempistiche.
«La nostra proposta è rivolta alla città di Firenze – spiegano gli
studenti – ma è applicabile a qualsiasi realtà, anche a Venezia.
Trattandosi di una città su cui è molto complesso agire a livello urbano,
l’urbanistica tattica può facilitare, con la sua rapida realizzazione e
temporaneità, l’impresa di riprogettare gli spazi pubblici per restituire
ai residenti una città rimasta deserta e che fino a poco tempo fa era invasa da
un turismo in-sostenibile. Abbiamo la possibilità di ripensare lo
spazio, di renderlo più vivibile adesso, ma anche per il futuro, quando i
turisti torneranno, a partire da progetti temporanei che, se funzionanti,
possono diventare stabili.
Non solo: tale formula può essere applicata a contesti più piccoli, come gli
atenei o le scuole. Come studenti possiamo dire che ci mancano i nostri
luoghi, che viviamo quasi più delle nostre case. Vogliamo tornare al più presto
nelle Università, e per questo dobbiamo collaborare tutti, riorganizzando i
nostri cortili, le nostre aule e tutti gli spazi che ogni giorno vivevamo per continuare
ad abitarli oggi, rispettando le norme di sicurezza ma in libertà.»
Un impegno e un importante banco di prova per
gli studenti di pianificazione dell’Università Iuav
di Venezia, che dal loro percorso formativo apprendono saperi
e metodi proprio per incidere positivamente sulla qualità e il benessere negli
spazi di vita quotidiana.
La proposta è maturata al’interno
del Laboratorio di Policy design, City Planning and Evaluation Studio, tenuto dai docenti
Francesca Gelli, Andrea Mariotto e Giulia Lucertini
all’interno del corso di laurea
magistrale in Pianificazione e Politiche per la città, il territorio e
l’ambiente.
contatti
Università Iuav di
Venezia
Servizio comunicazione
Cecilia Gualazzini
+ 39 041 257 1826 /
1819 / 1856