Venezia, 23 aprile 2020
Design per l’emergenza: il contributo del
Laboratorio di Design Medicale dell’Università Iuav di Venezia per la
salute, la sicurezza e la prevenzione |
COMUNICATO STAMPA
Prevenire un ictus, o anche, per le mamme in
attesa, individuare lo stato di salute del bambino, o ancora segnalare
un’attività fisica non corretta: molto si può fare da casa, con
l’aiuto di dispositivi che utilizzano la tecnologia dei sensori per
rendere possibili forme semplici di prevenzione. Di fronte al problema –
drammaticamente attuale – del sovraffollamento delle strutture
ospedaliere, lo studio di tecnologie e dispositivi da utilizzare in casa
per la prevenzione di alcune patologie può essere una risorsa importante per
mettere ogni paziente in grado di contattare per tempo il proprio medico ed
evitare un ricorso precipitoso alle cure ospedaliere o al pronto soccorso.
Le tecnologie ci sono; al design e alla “usabilità” di questi
nuovi dispositivi sta lavorando il Laboratorio di Design Medicale attivo
all’interno della Laurea magistrale in Design del prodotto e della
comunicazione visiva dell’Università Iuav di Venezia. Diretto dal
docente Iuav Medardo Chiapponi, con la collaborazione del designer Andrea
Ciotti, il laboratorio ha dato vita nel tempo a numerose sperimentazioni,
condotte con il controllo e la validazione di medici e specialisti. Tra i molti
progetti prototipati e pronti per entrare in produzione, uno zaino per la
dialisi portatile (ideato da Alessia Buffagni, con la supervisione
dell’IRRIV International Renal Research Institute di Vicenza) in grado di
evitare il ricorso quasi quotidiano all’ospedale a un grande numero di
dializzati: l’insufficienza renale terminale (end-stage renal disease)
colpisce tre milioni di esseri umani, la maggior parte dei quali si sottopone
tre volte a settimana a cicli di emodialisi.
Uno dei progetti di maggior interesse, anche per le possibili ricadute positive
nella prevenzione del coronavirus, è AgeDesign, finanziato con fondi
FESR nell’ambito del programma INTERREG Italia Austria 2014-2020, che
studia nuovi dispositivi indossabili a supporto dell’invecchiamento
attivo e in salute, collegati a una APP che ne gestisce e registra i feedback:
in particolare, una tuta con sensori per il controllo del movimento e un
kit composto da una stazione di monitoraggio abbinata a un bracciale per
il controllo di parametri cardiaci, ossigenazione del sangue e idratazione
corporea. Il bracciale potrebbe essere utile anche per individuare la presenza
in un organismo del coronavirus, uno dei cui sintomi è proprio la diminuzione
dell’ossigeno nel sangue.
In tema di sicurezza, si distingue il concept di ricerca HSkin
(progetto di Denny Roncolato) che studia lo sviluppo di un dispositivo di
protezione personale per il processamento delle epidemie, in particolare
per i campi operativi dell’Ebola Virus. Si tratta di una tuta indossabile
tramite comando vocale, costituita da tessuti intelligenti disposti su livelli
e zone anatomiche differenti in base alla funzione. Un concept
futuribile che accorpa tecnologie in via di sviluppo in tutto il mondo da
settori differenti, in modo da stimolare lo sviluppo di un equipaggiamento
intelligente e adattabile a emergenze differenti, quindi eventualmente
utilizzabile anche per fronteggiare la pandemia di Covid-19.
Spiega il prof. Medardo Chiapponi, responsabile del Laboratorio di
Design Medicale:
«Da diversi anni stiamo sviluppando congiuntamente all'attività di ricerca e
nella didattica della laurea magistrale in Design del prodotto e della
comunicazione visiva progetti che cercano di trovare soluzioni innovative ai
problemi della salute e alle diverse situazioni di emergenza, applicando
tecnologie emergenti per avvicinare l'assistenza ai bisogni diffusi dei
cittadini, anziché concentrare ogni intervento negli ospedali mettendoli in
grande difficoltà e aumentando considerevolmente i costi. Un importante
contributo sul tema del design per le emergenze è venuto dalla collega Noemi
Bitterman del Technion di Haifa, più volte visiting professor nella
nostra laurea magistrale, con cui stiamo collaborando da anni. Ora Iuav ha
approvato la costituzione del Cluster Medical Design Laboratory
on Service & Product Innovations – MEDLAB, al quale affidiamo anche
il compito, grazie alle competenze coinvolte, di giungere all’ingegnerizzazione
e alla produzione dei nostri progetti».
contatti
Università Iuav di Venezia
Servizio comunicazione
Cecilia Gualazzini
+ 39 041 257 1826 /
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