Venezia, 6 aprile 2020
Case a
Venezia, una proposta dell’Università Iuav Abitazioni per studenti a prezzi sostenibili per
far vivere il patrimonio edilizio destinato ai turisti e temporaneamente
inutilizzato |
COMUNICATO STAMPA
Un evento che non avevamo previsto sta
cambiando in pochi giorni le cose intorno a noi. Venezia, che abbiamo
continuato a studiare e indicare come modello urbano, a dispetto delle note
difficoltà, si rivela in questi giorni più sicura di altre città, a misura
d’uomo.
In futuro dovremo riflettere su questo
cambiamento, prima che tutto rischi di tornare come prima, ma già nel presente
bisogna saper cogliere le opportunità che si creano.
Nel corso degli anni la città, apparentemente
immutata all’esterno, è profondamente cambiata. Trasformando le case
per adeguarle a una pressione turistica senza precedenti, Venezia ha perso
i residenti e allontanato quella comunità di studenti e lavoratori che per anni
l’avevano abitata. Con il crescere della ricettività turistica, sono
stati soprattutto gli studenti universitari (meno appetibili per il mercato) a
vedere diminuite le possibilità di trovare sistemazioni decorose in centro
storico.
Oggi questo vasto parco edilizio destinato
ai turisti è inutilizzato, probabilmente lo sarà per molti mesi, con il
rischio di innescare progetti di vendita a tappeto sicuramente svantaggiosi per
molti, forse occasioni di investimento per pochi.
Nel solo centro storico di Venezia, escludendo
le strutture ricettive alberghiere, più di 30.000 posti letto, più di
15.000 stanze potrebbero restare in attesa di prenotazioni per mesi.
Perché non cogliere questo momento di arresto
forzato delle locazioni turistiche per sperimentare una convenzione tra
proprietari e Università che, quanto meno per l’arco di un semestre
(a partire da settembre e fino a febbraio 2021) metta sul mercato, a prezzi
sostenibili, un consistente numero di alloggi o camere, compensando la forzata
inattività?
Le Università e il Comune di Venezia
potrebbero essere garanti di questo accordo con le associazioni dei
proprietari, con i singoli privati e con il mondo delle associazioni della
ricettività turistica extra alberghiera, ma non solo. La messa in atto di un
tale accordo sarebbe una vera risorsa. Oltre a dare una risposta, anche se
temporanea, alla crisi economica in corso, costituirebbe uno stimolo importante
alla attrattività di Venezia come città anche universitaria, e
l’avvio di una sperimentazione collettiva verso la ripresa di forme di
stanzialità meno fugaci.
contatti
Università Iuav di
Venezia
Servizio comunicazione
Cecilia Gualazzini
+ 39 041 257 1826 /
1819 / 1856