Venezia, 14 novembre 2019

 

Paesaggi costieri e cambiamenti climatici
Il nuovo mercato ittico di Pila cornice di una giornata di aggiornamento proossa da Regione e Iuav, dedicata ai cambiamenti climatici e al paesaggio costiero.

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Per il secondo dei quattro incontri itineranti promossi da Regione del Veneto e Iuav di Venezia e dedicati all’alta formazione per appartenenti agli ordini professionali e progettisti la scelta è caduta sul Delta del Po

appuntamento: venerdì 15 novembre - dalle ore 9

 

Il focus è sullo scenario globale di mutamento climatico cui è soggetto in modo sempre più frequente e violento il pianeta e che impone ormai di considerare in modo urgente e appropriato rischi, impatti e conseguenze cui oggi tutti, direttamente e non, ci troviamo esposti.

È in quest’ottica che si inseriscono le quattro lezioni dedicate ai tecnici degli ordini volute dall’Osservatorio regionale per il paesaggio, in collaborazione con l'Università Iuav di Venezia:
occorre governare, per non subirle, le trasformazioni cui va incontro nei suoi tratti identitari il territorio, inteso in tutte le sue declinazioni ovvero i contesti urbano, costiero, agrario e montano.

 

Tanti i relatori chiamati a intervenire:

Enzo Pranzini che parlerà di climate change ed effetti sulla costa, Guido Selmi, Marco Gottardi, Massimo Foccardi, Emanuele Rossetti, Luigino Pelà, Luigino Marchesini in rappresentanza dei vari ordine professionali, Denis Maragno (modererà anche la tavola rotonda), Francesco Musco, Enrico Piva, Cristian Veronese, Sandro Bortolotto, Giacomo Valleri, Gaetano Di Gregorio, Andrea Portieri, Enrico Longo e Cristian Bolzonella che illustreranno invece progetti e misure.

 

I saluti istituzionali sono affidati all'assessore all'urbanistica del Comune di Porto Tolle, Raffaele Crepaldi.

 

Che ci si trovi davanti a un problema che non appare più possibile procrastinare, appare chiaro: le notizie di cronaca delle ultime settimane sono fatti e rispetto all’emergenza-clima l’imperativo vuol’essere l’acquisizione di una maggior consapevolezza nell’intraprendere tecnicamente e scientificamente azioni, misure e politiche concrete e di medio e lungo periodo. 

Il quadro d’altro canto appare complesso: da una parte il cambiamento climatico è alla base di scenari tendenziali di forte mutamento paesaggistico (si pensi al tratto di costa tra Jesolo, Eraclea e Bibione, completamente stravolto dall’ondata di maltempo di martedì), dall’altra sono le stesse misure di adattamento e mitigazione a divenire driver di profonde trasformazioni.

Come affrontare quindi in un mondo che cambia la tutela del paesaggio storico?
Con quali criteri e strumenti curare l’inserimento paesaggistico di nuove opere?
E ancora, come conciliare le attese relative alla sicurezza e alla riduzione del rischio con la salvaguardia del patrimonio paesaggistico?

Sono queste - come rileva la professoressa Matelda Reho, coordinatrice delle iniziative - le sfide di domani, anzi già di oggi, che attendono architetti, urbanisti, ingegneri, geologi, agronomi e forestali, ovvero tutti i professionisti che operano in questo contesto specifico.

 

Dopo l’ultimo incontro tenuto a Vicenza lo scorso 31 ottobre, che aveva posto l’accento sugli effetti e sulle misure di adattamento al cambiamento climatico, l’appuntamento  polesano entra di prepotenza nell’attualità, in un territorio i cui eventi estremi degli ultimi giorni si sono palesati in tutta la loro drammaticità con impatti rilevanti anche sulle economie locali, in particolar modo la pesca: la fragilità e la vulnerabilità del paesaggio e delle attività, rendono urgente agire in un’ottica di lungo periodo superando l’approccio purtroppo ancora dominante, che predilige la cura dell’emergenza.

«Dal 2008 siamo impegnati in prima linea come università del progetto - commenta Francesco Musco, delegato alla Ricerca per lo Iuav - a sperimentare e sviluppare progetti e soluzioni di adattamento da integrare negli strumenti di governo di territorio e paesaggio: riteniamo si tratti di temi che vanno portati alla discussione del mondo del lavoro tecnico e professionale ma da introdurre anche urgentemente tra le priorità dell’agenda istituzionale pubblica».

 

 

 

 

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