Venezia, 26 novembre 2019

 

Nuove prospettive per l’internazionalizzazione
incontro nazionale all'Università Iuav di Venezia
"Study in Venice" apprezzato dal MIUR come modello di formazione interistituzionale. Riaffermato l'impegno degli atenei nei temi etici e di inclusione. Passaporti speciali per i rifugiati

interventi
Leonardo Maria Costanzo responsabile delle relazioni esterne e della comunicazione

istituzionale, MIUR

Leonella Grasso Caprioli consigliera del Ministro, MIUR

Federico Cinquepalmi dirigente dell’ufficio per l’internazionalizzazione della formazione superiore, Direzione generale per lo studente, lo sviluppo e l'internazionalizzazione della formazione superiore, MIUR

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Si è tenuto ieri a Venezia, nell’aula magna dell’Università Iuav, un importante incontro nazionale promosso dal MIUR sui temi della mobilità studentesca e del riconoscimento dei titoli esteri, alla presenza dei responsabili per l'internazionalizzazione del Ministero e di 180 rappresentanti di 65 università italiane.
L'evento è stato organizzato in collaborazione con il CIMEA (Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche), con l'obiettivo di aprire uno spazio di confronto sull’internazionalizzazione tra le diverse realtà accademiche.

Fra i temi più rilevanti emersi dall'incontro, la possibile “quarta missione dell’Università”, intesa come impegno degli atenei ad affrontare sfide etiche e di inclusione, come ha sottolineato Federico Cinquepalmi, dirigente Miur per l’internazionalizzazione. Su questo punto, in particolare, il MIUR investe finanziando il progetto European Qualifications Passport for Refugees. Si tratta di un progetto coordinato dal Consiglio d'Europa che prevede il rilascio di un “passaporto delle qualifiche” a favore di candidati rifugiati con assenza totale o parziale di documentazione utile all’immatricolazione. Il passaporto poi è spendibile nell’intero spazio europeo della formazione superiore, garantendo l'accesso all'istruzione universitaria nei vari Paesi UE.
Alle diverse fasi del progetto ha partecipato di recente una studentessa siriana che, ottenendo il relativo passaporto, ha potuto immatricolarsi alla laurea magistrale Iuav in moda.

Come supporto alle attività di attrazione di studenti internazionali, su cui diversi atenei stanno puntando, è stata avviata di recente una piattaforma digitale di riconoscimento dei titoli esteri che ha permesso, a partire dal 2018, una maggior efficienza e rapidità nella gestione di questo tema delicato. In particolare, la sinergia tra le azioni di promozione internazionale e l’expertise CIMEA ha favorito una crescente attrazione di studenti internazionali iscritti ai corsi di laurea Iuav, con un incremento del 45% degli immatricolati internazionali dal 2017 a oggi.

Di particolare rilevanza la scelta di svolgere a Venezia l’evento: sia per l'appoggio alla città e alle istituzioni gravemente colpite dall’acqua alta nei giorni scorsi, sia perché a Venezia è in corso di sperimentazione un modello, particolarmente apprezzato dal Ministero, di collaborazione tra realtà del mondo della formazione superiore: "Study in Venice".

Il protocollo di intesa, attivo dal 2017, coinvolge le due Università veneziane, l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio in un progetto di apprendimento trasversale negli ambiti delle discipline artistico-storiche e che, grazie allo stretto rapporto con la città di Venezia, ha promosso le azioni di internazionalizzazione delle istituzioni coinvolte.

«Considerata la particolare natura del territorio italiano – ha commentato il rettore Iuav Alberto Ferlenga – "Study in Venice" potrebbe costituire un modello per molti altri centri, con la finalità di tramutare una particolarità del Paese: la sua bellezza, la sua cultura, le sue città storiche, il benessere di vita, non solo in una occasione di visita, ma anche in una straordinaria fonte di studio e di apprendimento di fronte ai temi mondiali delle emergenze ambientali, dello sviluppo urbano, dell’identità culturale».

 

 

 

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