Venezia, 16 novembre 2019
Allarme acqua
alta |
COMUNICATO STAMPA
In questi giorni difficili per Venezia Iuav ha
deciso di sospendere la sua attività didattica, per dare un segnale
forte del proprio senso di responsabilità nei confronti della sicurezza delle
persone che frequentano l'ateneo ma anche rispetto alla città che ha chiesto un
aiuto concreto per facilitare il traffico, le manutenzioni e il recupero
generale della sua funzionalità.
Pur in situazione di grave difficoltà sono
comunque stati assicurati alcuni servizi essenziali come la biblioteca, si
è garantito lo svolgimento degli esami di stato e di alcuni eventi già in
calendario e si è prefigurato lo svolgimento della didattica nei giorni, concentrata
negli edifici disponibili.
Ciò nonostante i danni ci sono stati,
soprattutto dovuti al collasso dei quadri elettrici e, conseguentemente, degli
impianti di riscaldamento e degli ascensori che hanno soprattutto interessato
le sedi di Ca’ Tron, Badoer e Terese.
È ancora presto per quantificare quelli
diretti e quelli indiretti causati dalle chiusure forzate: una prima
valutazione è già stata presentata, su sua richiesta, al ministro Fioramonti
che ha espresso alle università veneziane la sua vicinanza, ma è evidente che
il protrarsi della crisi renderà purtroppo necessario un ulteriore prossimo
aggiornamento.
Nel corso della seduta del senato
accademico, che si è tenuto giovedì a università chiusa, il rettore
Alberto Ferlenga ha voluto sottolineare come tutta la preoccupazione e
l'impegno della comunità Iuav in questo momento debbano essere rivolti ad
affrontare nel migliore dei modi lo stato di emergenza e ad aiutare la
straordinaria e sofferente città di cui l'Università è parte essenziale.
Queste le parole del rettore: «Anche
l’Università Iuav di Venezia è stata colpita dall’ondata
eccezionale di acqua alta che ha messo in ginocchio la città. I danni sono
stati ingenti, anche considerando il valore architettonico e storico di molte
nostre sedi. Malgrado questo Iuav continua a contribuire con la sua presenza
nel centro storico veneziano al mantenimento in vita della città, attraverso le
sue attività formative, che verranno riprese al più presto, i suoi studi, i
suoi servizi e lo straordinario contributo dei suoi studenti alla vita
cittadina che si è espresso anche in questo difficile momento».
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Cecilia Gualazzini
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