Venezia, 7 maggio 2019
Un
albero che trasmette conoscenza Al Cotonificio Iuav un’installazione del
Padiglione Nuova Zelanda per la Biennale Arte 2019 |
Nel giardino del
Cotonificio a Santa Marta è stato installato in questi giorni un albero
artificiale, opera dell’artista Dane Mitchell per il padiglione della
Nuova Zelanda alla Biennale d’Arte.
Il progetto dell’artista neozelandese prevede l'installazione temporanea
di alberi artificiali in alcuni luoghi di Venezia, per creare un canale di
comunicazione e di indagine sugli elementi dell'ambiente costruito.
Alimentata da pannelli solari e costituita da una struttura autoportante,
l'opera coinvolge l'osservatore creando la suggestione di qualcosa di visibile,
ma insieme nascosto nella realtà urbana. Dalla sede di trasmissione vengono
inviate agli alberi suggestioni che riguardano oggetti, esseri o fenomeni
estinti, scomparsi, cancellati o sottratti. Attraverso gli alberi, i visitatori
ascolteranno (via radio, online e nello spazio) letture di elenchi di fenomeni
dimenticati, narrati con un lessico enciclopedico: parole scomparse, specie
estinte, città fantasma, opere d’arte e d’architettura distrutte,
teorie scientifiche smascherate.
ll progetto di Mitchell è stato scelto per rappresentare la Nuova Zelanda alla
Biennale di Venezia 2019 perché suscita interrogativi artistici e sociali
affascinanti: l'energia – in questo caso l'onda radio – può essere
considerata un oggetto, o addirittura un'opera d'arte?
Che ruolo ha l'arte oggi
nel processo di conoscenza?
In che modo le informazioni ci orientano verso il presente e verso il futuro?
In che modo il linguaggio dà forma all'invisibile?
Molta importanza assumono le sedi scelte dall'artista per le sue installazioni:
“piantare” un albero all'interno dell'Università Iuav di Venezia
assume un significato particolare nello sviluppo del progetto artistico di Dane
Mitchell. L'Università infatti rappresenta un luogo di conoscenza, di
apprendimento e trasmissione del sapere. L'opera può stimolare un dibattito sul
tema della conoscenza materiale e immateriale, può essere occasione di
riflessione e approfondimento per studenti e docenti. Ma si propone anche come
gesto leggero, elemento artificiale fra elementi naturali sotto il quale
sedersi, riposarsi e ascoltare.
contatti
Università Iuav di Venezia
Servizio comunicazione
Cecilia Gualazzini
+ 39 041 257 1826 /
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